I Mondiali Brasile 2014 si tingono di azzurro per la terza partita del girone D che vedrà l’Italia scontrarsi con l’Uruguay per l’accesso agli ottavi di finale. Lo stadio che ospiterà l’evento è l’Arena das Dunas, progettato dall’architetto sportivo Christopher Lee per lo studio Populous e sito nella cittadina di Natal, perla del Rio Grande do Norte, a nord-est del Brasile.

Lo stadio sorge sulle ceneri del vecchio complesso sportivo Machadão e la palestra Machadinho, che sono stati rasi al suolo nel 2011 proprio in vista dei Mondiali 2014. Su quell’area è stata costruita la nuova Arena, che è uno degli impianti più piccoli (42mila posti contro ad esempio il mitico Maracana che ne conta quasi 74mila) ma forse anche quello meglio congegnato per adeguarsi al territorio senza sconvolgerlo.

E in effetti Lee ha fatto un lavoro di tutto punto per dare continuità alle naturali curve morbide delle colline di Natal, accompagnandole dolcemente con la struttura tondeggiante dello stadio, che per l’appunto prende il nome “das Dunas” ispirandosi alle forme del territorio dove sorge. Il design poi è di tipo floreale, perché le coperture, studiate per far filtrare la luce ma senza molestare gli spettatori, sono una sorta di grossi petali che curvano verso l’interno. Le feritoie fra un petalo e l’altro, oltre a dare un gradevole effetto visivo asimmetrico, permettono inoltre una corretta areazione.

La struttura è posta al centro di un parco e la sua capienza verrà ridotta di 10mila posti appena terminata la kermesse sportiva. Ma la sua vita non sarà legata solo agli eventi calcistici, visto che il polo nasce come polifunzionale e prevede di ospitare anche i concerti e gli altri eventi culturali di Natal. Per il momento lo stadio è solo il primo passo per un lavoro di riqualificazione urbana che prevede la nascita di alberghi e centri commerciali nelle vicinanze.

Foto | da Flickr di Grupo 1 Construcciones

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 24-06-2014