Il Pritzker Prize è uno dei premi più ambiti dai progettisti di tutto il mondo; considerato alla stregua del Nobel, è una delle massime consacrazioni a cui può aspirare un architetto. Dal 1979 ogni anno la sua autorevole giuria (che nel ventennio 1984/2003 per esempio ha ospitato Gianni Agnelli, e poi Renzo Piano 2006/2011, Zaha Hadid nel 2012), seleziona una rosa di nomi che si sono distinti per il contributo rilasciato alla società o all’ambiente attraverso le loro opere; di qui sono passati tutti i migliori, da Frank Gehry a Kenzo Tange, da Aldo Rossi a Richard Meyer.

Quest’anno siamo alla edizione numero 34, vediamo quali sono i protagonisti del 2013, rilasciati dalla location della fondazione a Chicago. Innanzitutto c’è un vincitore assoluto, che si aggiudica un premio di 100 mila dollari, che è il giapponese Toyo Ito, già vincitore di numerosi premi internazionali, tra cui il prestigioso Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2002 “per infondere il suo design con una dimensione spirituale e per la poetica che trascende tutte le sue opere.“. La giuria ha scelto Toyo Ito per i progetti dell’Aluminum House nei sobborghi di Tokyo, del TOD’S Omotesando building a Tokyo e la Sendai Mediatheque di Sendai sempre in Giappone. La sua ricerca di aria e di vento nelle linee architettoniche è quindi il nuovo polo di ispirazione decretato per la progettualità del momento, una brezza di introspezione e meditazione avvolge il mondo del design, prendete nota!

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ultimo aggiornamento: 15-10-2013