I trend forecaster ci dicono che la nostra vita lavorativa trascorrerà sempre meno nello stesso ufficio e alla stessa scrivania. Abbandonato il nome sulla porta, la foto di famiglia e la cartolina dell’amico appiccicata al muro, dovremo inevitabilmente prepararci ad un futuro fatto di co-working, ossia di postazioni in affitto all’interno di grandi open space da condividere con altri freelance o dipendenti “mobili” di studi e società.

Non è qui la sede per parlare dei vantaggi e degli svantaggi di questo sistema. Tuttavia, a fronte di una nuova flessibilità legata alla fruizione di un ufficio on demand, è forse il nostro senso di privacy quello che più potrebbe soffrire nel nuovo contesto. Insomma, se in ufficio la nostra “cuccia” personale è destinata a sparire, il risultato potrebbe essere un maggiore disorientamento con conseguente difficoltà di concentrazione.


Rimedi in vista? Hella Jongerius ci dà con questo Sphere Table la sua risposta, che non è altro che la rielaborazione del vecchio concetto di cocoon. La scrivania del progetto, abbastanza idealtipica per altro, è stata dotata di una semisfera orientabile che ci sottrae dalla vista delle altre persone che lavorano intorno a noi, ricreando un senso di intimità e favorendo l’astrazione dall’ambiente esterno.

Prodotto da Vitra e presentato all’ultima IMM Cologne, Sphere Table è stato in realtà concepito durante l’incarico di riprogettazione degli interni della North Delegates Lounge che le Nazioni Unite hanno conferito alla Jongerius nel 2011. Nel team di lavoro, anche Rem Koolhaas con OMA e Irma Bloom per la revisione della grafica.

Via | Designboom

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 31-01-2013