Codice di avviamento fantastico. Alcantara e 6 artisti in viaggio nell’Appartamento del Principe è la mostra promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Alcantara, appositamente concepita per le stanze dell’Appartamento del Principe, aperta al pubblico fino a domenica 30 aprile 2017.

Terzo progetto espositivo di Alcantara a Palazzo Reale, Codice di avviamento fantastico è la seconda mostra di un ciclo a cura di Davide Quadrio e Massimo Torrigiani, volto a interpretare in chiave contemporanea uno spazio dalle importanti connotazioni storiche. L’azienda, che produce e commercializza Alcantara nel mondo, con questo nuovo progetto prosegue l’esplorazione delle potenzialità espressive offerte dal proprio materiale attraverso il lavoro di alcune tra le più raffinate sensibilità artistiche del nostro tempo: artisti provenienti da diversi mondi creativi, invitati a misurarsi con la specificità di un medium unico, nel contesto eccezionale dell’Appartamento del Principe.

I sei artisti internazionali chiamati a prendere parte a questa ricognizione sono: Aki Kondo, Michael Lin, Soundwalk Collective, Georgina Starr, Nanda Vigo e Lorenzo Vitturi. Ciascuno di loro si è confrontato con le suggestioni provenienti dal luogo che, come un fantastico dispositivo creativo, ha dato avvio alla composizione di opere inedite, tutte realizzate con il materiale Alcantara. Ne è risultato un percorso corale, poliedrico e unitario, costruito come una successione di “camere delle meraviglie” che ha permesso di far rivivere l’Appartamento quale infinito serbatoio di ispirazioni. Un organismo in grado di raccontare storie passate o mai esistite; e non soltanto mera cornice dell’esposizione.

Il titolo Codice di avviamento fantastico fa riferimento all’omonimo meccanismo descritto da Gianni Rodari (1920 – 1980) nel volumetto Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie (Einaudi Ragazzi, 1973). L’autore spiega come attivare una filiera virtuosa tra pensieri, associazioni di immagini e vedute meravigliose per costruire testi letterari. Allo stesso modo, il percorso espositivo si struttura come una cosmologia di mondi sorprendenti sorti dal rapporto diretto con gli spazi e dislocati lungo le dieci stanze che compongono l’Appartamento del Principe. Ognuna è stazione di approdo per il viaggio immaginifico compiuto da ciascun artista, ma anche punto di partenza per la fantasia di ogni singolo visitatore che avrà l’occasione di percorrere questi spazi, normalmente chiusi al pubblico, per entrare in mondi paralleli, gettando l’occhio oltre la soglia e superando il limite tra reale e immaginazione.

Il visitatore è preso per mano e condotto lungo un percorso adatto a tutti: grandi, piccini, esperti d’arte e semplici curiosi. Si va dall’astronave di Nanda Vigo che ha sfondato le pareti di Palazzo Reale, passando per il giardino di Aki Kondo, il percorso sonoro nel mondo Alcantara dei Soundwalk Collective, sino all’inedito incontro tra Milano e Taiwan messo in scena da Michael Lin, per poi riprendere il viaggio lungo la foresta psichedelica di Lorenzo Vitturi e ritornare nel passato con la macchina del tempo di Georgina Starr.

[blogo-gallery id=”201957″ layout=”photostory”]

IL PERCORSO ESPOSITIVO

L’ouverture della mostra è affidata all’artista italiana Nanda Vigo con CRASH (in the Royal Palace), un intervento realizzato esplorando la grande varietà di lavorazioni e tonalità di Alcantara, che destabilizza il visitatore ancor prima dell’ingresso nel cuore vero e proprio della mostra. La prima sala è il “via”, come accade nei giochi da tavola: un’astronave è precipitata a Palazzo Reale incastonandosi tra le pareti della stanza, lo sfondamento ha aperto un varco verso un nuovo mondo fatto dei colori sfavillanti di un giardino alieno, dove zampilla una fontana di luce.

Il tema naturale trionfa in Tempo limite, l’eden misterioso realizzato dall’artista giapponese Aki Kondo per la stanza successiva, dove opere di grandi dimensioni accolgono composizioni di disegni e dipinti dai colori accesi, stampati su Alcantara e ritoccati a mano in fase di allestimento.

Risonanza, l’installazione sonora e luminosa del collettivo di artisti e musicisti Soundwalk Collective documenta il movimento dei macchinari industriali impiegati nella produzione di Alcantara. Il collettivo ha effettuato una serie di registrazioni presso lo stabilimento di Alcantara a Nera Montoro (Terni), raccogliendo i suoni dei macchinari e i rumori ambientali che animano i suoi luoghi di lavoro. La composizione è un’astrazione musicale derivante dall’acustica della fabbrica e dalle trame ritmiche e ridondanti di dodici marchingegni meccanici e idraulici in attività. L’arrangiamento del brano guida l’atmosfera in un alternarsi circolare di sonorità industriali, post-industriali e naturali, avviando un dialogo contemporaneo tra ciò che è umano e ciò che è artificiale. Un percorso immersivo, guidato da onde sonore e fonti luminose, conduce il visitatore all’interno dell’area di ascolto e poi al di fuori di essa, rendendo così anche la sua presenza una parte integrante della catena produttiva.

Con l’opera Milano (daybed), Michael Lin introduce un oggetto che è insieme letto, palco e piedistallo. Attraverso questo strumento funzionale, Lin confonde il limite tra arte e design. Coinvolgendo i visitatori in un’interazione fisica, l’opera diventa letto per un esibizionista, palco per una performance, un piedistallo per la vita di tutti i giorni. Non si tratta solo di un’opera da osservare, ma di uno strumento in grado di suggerire diversi punti di vista. Lin utilizza così l’Alcantara® per orchestrare un incontro tra ornamenti vernacolari di Taiwan ed elementi decorativi ispirati al gruppo Memphis.

Lorenzo Vitturi, artista italiano basato a Londra, ha lavorato sull’alterazione delle proporzioni realizzando diversi passaggi dal mondo microscopico alla dimensione macroscopica. A partire dalle riprese delle varie fasi di produzione che danno vita all’Alcantara, l’artista ha realizzato ingrandimenti di porzioni di immagini trasformandole in oggetti tridimensionali, poi assemblati in sculture multiformi e dalle colorazioni cangianti, che insieme costituiscono una giungla psichedelica, dal titolo Il giardino dentro il filo.

Infine, con l’opera Momento Memoria Monumento, Georgina Starr riporta il visitatore nell’atmosfera fantascientifica che l’ha accolto al suo ingresso in mostra, catapultandolo nel cuore della scenografia del film del 1968 Je t’aime, Je t’aime di Alain Resnais. Protagonista dell’allestimento è La Sfera, una “macchina del tempo” interattiva rivestita in Alcantara. Il visitatore, oltrepassando arredi e marchingegni di un laboratorio scientifico, può prendere posto al suo interno e lasciarsi trasportare da una narrazione audio che gli permetterà di fare ritorno al suo passato.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 30-03-2017