In occasione della Milano Design Week 2016, Designerblog ha incontrato e intervistato Matteo Ugolini, art director Karman, che all’interno dello spazio Manuel Ritz, ha inserito le novità della collezione 2016 di Karman creando un percorso che immerge il visitatore in un’atmosfera raffinata, un mix perfetto tra l’eccellenza del design Karman e l’eleganza dei capi della collezione primavera estate 2016. Protagonista dell’allestimento SKY, lampada iconica dell’azienda, che con il suo diffusore e corpo in metallo traforato crea giochi di luce e ombre, proiezioni di punti come fosse una galassia che si riflette sulle trame dei capi Manuel Ritz.
 
Ci racconti la lampada da terra Sky che hai realizzato per Karman?

“SKY é nata dall’esigenza di portare,con un oggetto dalla forma semplice ed essenziale,un elemento naturale all’interno dei nostri ambienti più intimi. La sua foratura sulla superficie in metallo laccato bianco riproduce sulle pareti circostanti una vera e propria galassia dove perdersi con lo sguardo come in una notte di mezza estate.”

La forza di un brand come Karman?                                

“Una filosofia unica sul mercato, sia nella comunicazione che nei prodotti che propone. La sua forza è la grande riconoscibilità. Il suo modo di raccontare la luce é unico,la sua ironia e il saper stupire ed emozionare ti entrano dentro e non ti abbandonano più.”

Il primo oggetto di design che hai comprato?

“Forse la luce era già nel mio DNA, quando ancora non avevo le idee chiare su cosa fare da grande comprai una lampada, Ariette di Tobia Scarpa, scoprendo solo poco tempo fa che fu disegnata nel 1973 l’anno della mia nascita.”

Come si sposano oggi a tuo avviso creatività e commercio?

“Come in tutti i matrimoni per far sì che vadano bene le cose bisogna trovare un giusto equilibrio tra le due parti. È qui che la creatività deve superare se stessa cercando di trovare delle soluzioni che accontentino le richieste del commercio ma senza stravolgere la sua idea di partenza.”

Il design potrebbe diventare mai un fenomeno globale come la moda (o lo è già)?

“In verità forse lo è sempre stato. I corsi e i ricorsi storici ci sono nella moda come nel design. E le cose belle restano e diventano dei must.”

A quali nuovi bisogni cerca di rispondere oggi il design?

“Il design deve rispondere a un’esigenza di “freschezza” del cliente, deve saper trovare un equilibrio fra tradizione e modernità.”

Cosa significa per te design?                     

“Dare ad un oggetto di uso comune che ha la funzione di facilitare la vita dell’uomo anche la piacevolezza di guardarlo.”

In che modo i social network e i blog stanno cambiando il design?

“I canali social nascono dal desiderio di condividere qualcosa. A mio avviso se utilizzati bene possono portare tanto ad un’azienda o a qualcuno che ha un progetto e lo deve promuovere. Oggi c’è bisogno di una comunicazione veloce, sia nella offerta che nella risposta. Inoltre vedo che tanti architetti mostrano i loro progetti attraverso bellissime immagini e soprattutto attraverso video, impossibile trasportare sulla carta. Vedo che la cultura dello sharing, della condivisione, universalmente riconosciuta come quella su cui si basano i nuovi modelli di business, ha allargato i propri orizzonti ad altri mondi e non dobbiamo per forza avere timore di esserne sopraffatti.”

Come vedi il futuro del design?

“Il design è semplicità, funzionalità e bellezza. Mi considero una persona positiva dunque voglio pensare che questi ingredienti ci saranno sempre.”

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ultimo aggiornamento: 16-04-2016