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Per l’edizione 2016 lo stand Kartell del Salone del Mobile interpreta con il suo allestimento la logica del progetto dell’azienda che rappresenta diversi modi di pensare e di progettare, raccontati direttamente dalla voce dei protagonisti di questo Salone del Mobile.

Il percorso espositivo si articola in 11 micro-ambienti ognuno dedicato a un designer: Antonio Citterio, Ferruccio Laviani, Piero Lissoni, Alberto Meda, Alessandro Mendini, Fabio Novembre, Eugeni Quitllet, Philippe Starck, Patricia Urquiola, Tokujin Yoshioka oltre alla nuova linea Kartell Kids. Dentro ogni “stanza” vengono presentate le ultime novità di prodotto, accompagnate dalle voci degli stessi designer, le “menti parlanti” di Kartell.

Un’immersione nelle menti creative che danno vita insieme a Kartell a progetti di design innovativi. Questa l’esperienza che Kartell intende offrire quest’anno al suo pubblico del Salone del Mobile. Kartell è il tributo alla diversità, allo scambio dialettico di idee con un catalogo che spazia dall’arredo alla luce, dalla tavola alle fragranze, dal soft all’arredo bagno fino ad arrivare ad accessori fashion e oggi a una nuova linea kids. Grazie alla collaborazione con i migliori designer di tutto il mondo, ogni prodotto Kartell svela il dna del brand e al tempo stesso chiaro specchio della creatività del suo progettista.

Ecco che lo stand a questo Salone intende presentare le novità di prodotto come in un viaggio nelle “menti parlanti” dei creatori che hanno collaborato a rendere tangibile e concreta la visione moderna dell’abitare attraverso i loro prodotti. Un ritorno all’origine, al pensiero, alla gestazione del progetto di design.

Antonio Citterio

“Lavoro con Kartell ormai dal 1990. Quando si collabora con un’azienda come Kartell in realtà non si smette mai perché alcuni progetti hanno una lunga gestazione, come ad esempio la sedia Organic Chair (un passo nuovo verso un progetto di design industriale sostenibile e di qualità) e il sistema di tavoli Multiplo (un prodotto assolutamente trasversale) che ho iniziato a progettare più di due anni fa. Il design del prodotto è la strategia del prodotto stesso: in entrambi i progetti volevamo arrivare ad un risultato “timeless” senza un orizzonte temporale ristretto.”

Ferruccio Laviani

“Dopo anni di lavoro con Kartell sono sempre stupito di quanto sia eccitante lavorare con la plastica, capace di una duttilità ed espressività che spetta solo a noi progettisti scoprire ed interpretare. Se penso che è lo stesso materiale con cui Anna Castelli Ferrieri ha concepito i suoi Componibili ed è lo stesso con cui si realizza oggi la mia lampada Kabuki, mi rendo conto di quante opportunità, stilistiche e tecnologiche, questa materia ci possa ancora rivelare ispirando oggetti che facciano innamorare le persone.”

Piero Lissoni

“Kartell è molto specializzata in “cambio scala”. Il concetto di “cambio scala” non è semplicemente passare da più grande a più piccolo o viceversa. E’ la versatilità di offrire una vasta gamma di oggetti, da indispensabili per l’uso quotidiano (sedie, sgabelli, divani, mobili) a collezioni per la tavola, scarpe, borse o addirittura giocattoli. Quest’anno mi sono confrontato dunque con progetti completamente diversi gli uni dagli altri, da un sistema di divani (Largo), a una sedia ipertecnologica, industriale e leggerissima (Piuma), a una linea di brocche e bicchieri per la tavola (Tynn) fino a nuove idee per Kartell Kids. Dal macro al micro, dal serio al faceto…ma sempre nella stessa filosofia di design industriale e di qualità.”

Alberto e Francesco Meda

“Quando Kartell ha proposto l’idea di una lampada tecnica, una desk table, abbiamo capito che davvero poteva essere un’esigenza importante per l’azienda e quindi anche di rimando per noi, nel senso che era molto stimolante, una sfida. Avere a che fare con i materiali plastici, con la problematica di avere una struttura che deve poter essere bilanciata per lavorare bene, ha comportato un’accurata ricerca che ha portato a un progetto innovativo per la collezione Kartell con un’idea che è al tempo stesso funzionale e decorativa.”

Alessandro Mendini

“L’atteggiamento da parte di Kartell nell’interpretazione e nell’uso delle plastiche è particolarissimo e quasi miracoloso: riesce a rendere “auto-luminescenti” gli oggetti. E’ una specie di senso del lusso portato a livello popolare. Questo è un grande valore.Ho fatto questo sgabello di forma cinese, lo sgabello storico cinese di ceramica che riporta un pattern in omaggio a Roy Lichtenstein, ai puntini dei suoi quadri. Poi essendomi stato chiesto di disegnare un orologio da muro ho utilizzato gli stessi pattern.”

Fabio Novembre

“Sin da quando ero studente mi hanno insegnato che si progetta per gli altri ma questa volta ho fallito: questa lanterna è per me stesso.Nel mezzo del cammin di nostra vita mi sono perso anch’io ed ho sentito il bisogno di un oggetto che mi illuminasse la strada. Una lanterna, come quelle che c’erano una volta, semplice durevole e resistente. Un oggetto che mi accompagnasse nelle mie divagazioni, un punto di luce da seguire nel buio. Ogni storia personale è il riflesso di un sentore collettivo: sarebbe bello che questa piccola lanterna servisse ad affrontare le tenebre, a ritrovare la via. Rimettiamoci in cammino, la strada è ancora lunga.”

Eugeni Quitllet

“Frutto della tecnologia più sofisticata e della estetica più poetica e raffinata, abbiamo pensato con Kartell a una sedia che sfida le leggi di gravità, un prodigio della bellezza associata ai processi industriali più all’avanguardia. Si chiama Dream’Air, è poetica e tecnologica al tempo stesso, un nuovo sguardo verso l’oggetto di design ultramoderno e atemporale allo stesso tempo. Un classico e un everlasting. Grazie alla continua ricerca e all’innovazione tecnologica, di materiali e processi, portata avanti da Kartell, possiamo oggi realizzare questo “sogno d’Aria” con la più bella rappresentazione.”

Philippe Starck

“I “generici” sono cose che non vediamo più, perché sono nascoste oppure talmente integrate nella nostra vita, nella nostra cultura, che ci siamo perfino dimenticati della loro esistenza. Abbiamo bisogno di cose che non parlano più, vale a dire di cose che esistano e basta. Essere, essere, senza più parlare. Ma anche un po’ di comfort e un po’ di tenerezza.”

Patricia Urquiola

“Nasce una nuova collezione che è il seguito di un lungo rapporto che ho stabilito con Kartell sul progetto tableware partito dalla Jellies Family. Si tratta dell’evoluzione di un lavoro di ricerca sui materiali e sulle applicazioni dedicate all’universo tavola. Abbiamo pensato così a una nuova linea attraverso la quale possiamo raccontare una tavola diversa applicando alla plastica forme, effetti, estetiche che vengono da altri mondi e materiali. Il suo nome è Trama come narrazione, come tatto, che è importante in questa collezione, e Trama come riferimento più geometrico, più severo, più rigoroso.”

Tokujin Yoshioka

“Kartell ha la capacità di creare una speciale melodia con la plastica e il mio ruolo è di armonizzare la trasparenza con la luce, attraverso un gioco di suggestioni creative delle superfici. E’ stato così per tutti i progetti firmati per Kartell. E proprio da questa mia sintonia con il materiale è nata la nuova lampada Planet. Un oggetto scintillante la cui superficie sfaccettata diffonde la luce con un effetto casuale, ottenuto anche lavorando sullo spessore del materiale plastico trasparente.”

Claudio Luti, Kartell Kids

“Kartell è da sempre legata a dimensioni dell’esperienza propria del bambino con concetti che ruotano intorno ai temi dell’esplorazione, della ricerca, e dell’innovazione. Infatti i nostri prodotti sono di per sé oltre che funzionali anche ludici, divertenti, emozionanti. Per questo ho voluto riprendere un progetto che appartiene alla storia di Kartell e creare una nuova linea dedicata a un segmento di mercato che ci mancava.”

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ultimo aggiornamento: 15-04-2016