Da oggi al 18 ottobre all’Anteo spazioCinema, torna l’appuntamento con l’architettura e il design sul grande schermo del Milano Design Film Festival. La lente d’ingrandimento quest’anno è focalizzata sull’attualità, la sperimentazione e le trasformazioni epocali delle città e del territorio. Dagli sviluppi urbanistici in atto in Cina alle nuove colonizzazioni edilizie, dai modi di vivere sostenibile agli sconfinamenti della progettualità: la selezione degli oltre settanta documentari ha puntato sulla produzione cinematografica più recente. Non mancano gli omaggi alle indelebili figure del passato – Gio Ponti, Le Corbusier, Carlo Mollino, Alvar Aalto alcuni dei nomi – ancora attive nel nostro DNA progettuale.

Ed è proprio un omaggio ad aprire i quattro giorni del festival con la rilettura di una grande protagonista del Novecento: l’irlandese Eileen Gray, architetto e designer capace di sovvertire le regole sociali e progettuali con determinazione e sentimento creativo. The price of desire (Irlanda, 2014) di Mary McGuckian – première italiana, introdotta dalla regista per le proiezioni del 15 e 16 ottobre – non solo documenta l’iter progettuale della villa E1027 della talentuosa Gray, ma ci svela i retroscena e le dinamiche dei complessi rapporti con i vicini Jean Badovici, Le Corbusier e Charlotte Perriand. Attraverso la ricostruzione della regista si viene in contatto con la sua vita più privata e meno nota: il rapporto con la sua memoria, la sua fragilità, la propria femminilità e la malattia, che la porterà alla completa cecità. Ad approfondire la complessa figura della Gray, in programma anche il documentario Gray matters (Italia/Stati Uniti, 2014) di Marco Orsini, che ne ripercorre tutte le tappe della vita professionale. A sostegno della serata inaugurale Irlanda Expo Milano 2015 porta il proprio contributo e presenza.

“La scelta di aprire con The price of desire risponde a un duplice motivo. Innanzitutto per la sua attualità: la fine dei lavori di ristrutturazione della villa E1027 a Cap Martin Roquebrune in Costa Azzurra, che l’ha finalmente restituita al pubblico, ha coinciso con la realizzazione del film. Ma, anche perché Mary McGuckian ha saputo mettere in luce con una cura estetica tanto filologica quanto atemporale la difficoltà tutta femminile di confrontarsi con un mondo prevalentemente maschile spesso ostile e distante. Una storia secondo noi molto attuale” affermano Antonella Dedini e Silvia Robertazzi curatrici del festival con Porzia Bergamasco.

La contemporaneità attraversa tutta la programmazione di MDFF 2015. Di grande attualità sono anche Andermatt: Global Village (Svizzera, 2015) di Leonidas Bieri, Double Happiness (Austria/Cina, 2015) di Ella Raidel e Estate, a Reverie (Regno Unito, 2015) di Andrea Luka Zimmerman: tre mondi a confronto – Svizzera, Cina e Regno Unito – rivelano sogni, disincanti, illusioni e cancellazioni della memoria dei singoli e delle collettività.

Come per la passata edizione, MDFF propone una curatela extra territoriale per approfondire un tema specifico. Guest curator 2015 è Maria Luisa Frisa – Direttore del Corso di laurea in Design della moda e Arti multimediali dell’Università IUAV di Venezia – che per il festival presenta Modarama: Lo schermo della moda.

“Ho selezionato nove film che esplorano gli immaginari che la moda è capace di mobilitare per raccontarsi e che allo stesso tempo narrano l’evoluzione delle forme progettuali e delle figure che animano questa disciplina. Si parte dal modernismo della tuta di Thayaht” – esaltata dallo stessto Thayaht e raccontata in un raro documento degli anni Venti in programma con il supporto di Vionnet come Film Partner – “per poi attraversare l’universo del tessile italiano con un singolare documentario di Antonioni. Poi le psichedelie anni Sessanta con la Polly Maggoo di William Klein; passando attraverso l’utopia dell’abito e dell’abitare di Superstudio per arrivare alla contemporaneità disegnata dall’immaginazione dei protagonisti dell’oggi: la realtà distopica messa in scena da Hussein Chalayan, le visioni di Prada, e ancora di Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli per Valentino con l’artista Giosetta Fioroni, universi della moda per i quali il rapporto con l’arte e le sue poetiche sono un potentissimo dispositivo dell’ispirazione; e infine la celebrazione della carismatica figura del direttore creativo con Raf Simons che affronta la sua prima sfilata per Dior”.

Proseguendo l’iter intrapreso nella passata edizione, Flos patrocina la proiezione del documentario di Elia Romanelli, L’anima segreta delle cose (Italia, 2014) su Tobia Scarpa e per l’occasione, contestualmente ai giorni del festival, dedica all’architetto una mostra personale nel suggestivo Flos Professional Space di Corso Monforte 15. Molteni&C sceglie il palcoscenico di MDFF per la première Amare Gio Ponti (Italia, 2015) di Francesca Molteni facendosi promotore di un progetto inedito che parallelamente alle riedizioni dell’azienda celebra la figura del grande architetto milanese.

Quest’anno si aggiunge ai supporter Samsung che – insieme a Icon Design – sostiene la proiezione del primo lungometraggio del regista svizzero Leonidas Bieri, Andermatt. Global Village. Il 27 ottobre al Samsung District prosegue la collaborazione con MDFF con una serata dedicata che proporrà un titolo tra i più acclamati del festival.

Per la prima volta nella compagine di MDFF entrano come Film Partner Artek con lo storico documentario di Ywe Jalander Alvar Aalto. Technology and Nature (Finlandia, 1987) dove si racconta l’anticipatrice visione organica del progettista finlandese. B&B Italia ha prodotto per l’occasione B&B Italia. La poesia nella forma. Quando il design incontra l’industria di 3D Produzioni che documenta la storia dell’azienda, soffermandosi sul valore creativo e produttivo del proprio patrimonio. Cassina in occasione dei cinquant’anni della Collezione LC, celebra le icone di Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand, con il film di Valeria Parisi e Didi Gnocchi Le Corbusier 50. Storia di incontri che hanno rivoluzionato il design, ripercorrendone storia e innovazione.

Marazzi, già supporter delle passate edizioni, affianca la prSooJinoiezione di The W.I.N.D. House di UNStudio Architects (regia di A.P. Komen, Karen Murph, Olanda, 2015) immergendo lo spettatore nel dialogo tra committente e architetto. Riconfermata anche la partecipazione di Domus che presenta State of Design: un video che raccoglie una serie d’interviste fatte ai maggiori progettisti della scena contemporanea, molti dei quali scoperti dalla stessa testata, che rispondono alla domanda che cosa è il design?

Altro progetto di respiro internazionale è Cycling Cities Tour ideato da Jord den Hollander: sei città internazionali a confronto raccontate attraverso un percorso in bicicletta. Il video sul circuito milanese realizzato con il supporto di Clear Channel e MDFF. L’installazione della proiezione simultanea dei sei video realizzati finora, resa possibile grazie al contributo di Domus, Biomega e 100×100 Design, sarà ospitata nello
SpazioDomus.

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ultimo aggiornamento: 15-10-2015