Pambianco Strategie di Impresa ha organizzato il suo primo convegno interamente dedicato al settore Arredo & Design. L’evento, organizzato in collaborazione con Elle Decor, una delle testate di riferimento del settore e con EY – Ernst&Young, tra le principali società di revisione e consulenza internazionali, si pone come obiettivo l’apertura di un tavolo di confronto tra gli imprenditori e i manager del settore sulle diverse opzioni strategiche di crescita delle loro aziende.

A moderare la giornata, che si è articolata tra interviste face to face e due tavole rotonde, è stato Enrico Mentana, direttore del TG di La7 e abituale moderatore anche dello storico convegno di Pambianco sui settori Moda e Lusso, che quest’anno a novembre celebra la ventesima edizione.

Dopo una prima introduzione istituzionale sul tema, sviluppata con l’intervento di Cristina Tajani Assessore alle Politiche del Lavoro, della Moda e del Design del Comune di Milano, di Giacomo Moletto, CEO di Hearst Magazines Italia, che ha parlato dei nuovi orientamenti di stile nei settori Arredo&Design e di Giovanni De Ponti, Direttore Generale FederlegnoArredo, che ha messo sul tavolo il delicato tema dell’internazionalizzazione del design italiano sono intervenuti David Pambianco, VP di Pambianco Strategie di Impresa, che ha presentato i risultati di una ricerca sulla realtà e le prospettive del settore e Roberto Bonacina, Director EY Lead Advisory M&A, che ha spiegato più nel dettaglio il crescente fenomeno delle fusioni e acquisizioni.

La ricerca Pambianco è stata fondamentale per definire il contesto economico del settore Arredo & Design (Macrosistema Arredo: Arredamento, Bagno, Illuminazione, Ufficio) e fornire la base per gli interventi dei vari relatori che nel corso della giornata hanno poi approfondito i temi più caldi quali: retali diretto, contract, aggregazioni, acquisizioni e gestione finanziaria.

In un contesto del mercato italiano che negli ultimi 5 anni ha registrato un forte ridimensionamento del consumo di Arredo (-34%) e che oggi vale complessivamente 9,3 miliardi di euro, si è altresì registrata la crescita di un market leader come Ikea, che ha aumentato costantemente la propria quota di mercato fino a valere da sola circa l’11% del mercato complessivo. Il quadro è completato da una leggera crescita delle importazioni, a cui si affianca però una forte crescita delle esportazioni che si pongono così come l’unico sbocco concreto di sviluppo per le imprese italiane.

Il primo mercato di destinazione del nostro export è oggi l’area euro, che vale il 40% del totale delle esportazioni, ma non cresce (-3%) mentre i Paesi in cui il nostro export cresce più velocemente sono oggi ancora poco significativi per i volumi (Cina, Arabia Saudita, Qatar). Fanno eccezione USA, UK e Svizzera, che sono rilevanti come peso e crescono e la Russia, che però ha rallentato la crescita negli ultimi anni. La ricerca ha quindi evidenziato come le aziende per poter competere su un mercato globale, debbano crescere sia in termini di dimensioni che di prodotto. I dati hanno infatti evidenziato che le aziende che si posizionano nelle fasce alte del mercato hanno migliori performance.

Per raccogliere queste sfide le aziende hanno sempre più l’esigenza di reperire risorse finanziare, che possono provenire dalla gestione o essere reperite sul mercato finanziario con l’ingresso di fondi d’investimento (come sta accadendo sempre più spesso) o con la quotazione. Roberto Bonacina ha quindi approfondito come, nonostante una limitata crescita di fatturato negli anni successivi all’inizio della crisi finanziaria, il settore dell’Arredo e Design italiano di qualità possa contare sul forte riconoscimento mondiale del Made in Italy e sui dei macro trend favorevoli che ne supporteranno la crescita nei prossimi anni.

Tra questi la continua diffusione della cultura del design, soprattutto nei paesi occidentali ed emergenti; l’aumento della ricchezza dei high net worth individuals che con una crescita composta di circa il 7% annuo ne sostengono lo sviluppo; il potenziale dei prodotti Italiani di Arredo e Design di alta gamma di accrescere la loro presenza nei mercati non europei; ed infine la crescita delle attività di real estate – residenziale, alberghiero e commerciale – che, principalmente al di fuori dell’Europa, supporterà la penetrazione dei marchi di qualità all’estero.

A fronte di queste dinamiche, le aziende italiane Arredo e Design di qualità, se da un lato si presentano con straordinarie capacità di innovazione, stile, originalità e riconoscibilità, dall’altro evidenziano dimensioni sostanzialmente inferiori ai loro concorrenti esteri, con una conseguente redditività al di sotto delle potenzialità dei marchi che rappresentano. Questo è uno dei motivi alla base del crescente fenomeno del M&A che a partire dal 2013 ha visto a livello globale, e in particolare in Italia, un aumento del numero di operazioni.

Soprattutto nel 1° semestre 2015 sono state annunciate a livello globale 20 operazioni contro le 32 dell’intero 2014. Ancora più rilevante notare che nello stesso periodo, 9 operazioni (ovvero il 45% del totale) hanno riguardato aziende italiane, contro 5 (pari al 16%) del 2014. Gli investitori finanziari infatti sono stati “responsabili” nel 36% delle operazioni compiute nel settore, dal 2011 ad oggi.

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Altri argomenti affrontati sono stati le strategie di internazionalizzazione, di cui ha parlato Claudio Luti, presidente di Kartell; la forza del retail diretto, di cui si è discusso attraverso l’esperienza di Renzo Ricci presidente di Poltronesofà e l’apertura all’offerta living di realtà nate con altri focus come presentato attraverso la case history di Scavolini, presentata dal DG, Vittorio Renzi. A seguire Roberto Gavazzi, AD di Boffi, ha spiegato agli oltre 400 imprenditori e manager presenti in sala come si possa crescere attraverso le acquisizioni.

Uno sguardo è stato inoltre rivolto al mondo del contract con Claudio Feltrin, presidente di Arper che ha parlato delle potenzialità che si stanno aprendo nei mercati emergenti per questo segmento. Alberto Vignatelli, presidente di Luxury Living Group, ha condiviso la sua esperienza di collaborazione con i brand della moda una tavola rotonda che ha visto fra gli interlocutori Stefano Core, CEO di Italian Creation Group, Giovanni Gervasoni, presidente di IDB (Italian Design Brands) e Raffaele Jerusalmi (AD di Borsa Italiana) ha approfondito il tema del contributo dei fondi e della Borsa allo sviluppo delle imprese. Infine, Piero Gandini, CEO di Flos, e Andrea C. Bonomi, senior partner di Investindustrial, hanno dato voce, in un’inedita intervista a due, al racconto di un caso concreto di collaborazione tra fondo e impresa.

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ultimo aggiornamento: 13-07-2015