Il nome Lema è sinonimo di design raffinato e di ambienti ricercati, ma soprattutto, di carattere; ho sempre pensato che personalizzare sia un atto coinvolgente, un’azione che sprigiona un grande piacere, e l’abitare su misura è il cuore della filosofia di questo brand tutto italiano. Badate bene che qui siamo nel regno del piacere modulare! Ma come si è arrivati all’essenza di un nome che in tutto il mondo è sinonimo di qualità al top e di ricerca cromatica all’avanguardia?

Se lo stile smart e understatement è il vostro pane, prego accomodatevi, e continuate a leggere. Le origini della storia, come sempre in questi casi, parlano di passione e dedizione all’ennesima potenza, il substrato creativo perfetto, dove l’artigianalità raggiunge i livelli massimi industriali nel nome della personalizzazione. Ed è proprio qui il cuore del suo segreto vincente: l’idea innovativa di Luigi Meroni che negli anni ’70 crea in Brianza un’azienda specializzata nella cura di ogni livello di produzione, attivando le radici, l’impresa familiare che a tutt’oggi continua a creare innovazione e a stupire per la praticità applicata al bello.

Lema 40 anni storia


Lema 40 anni storia
Lema 40 anni storia
Lema 40 anni storia
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In aggiunta, c’è il forte richiamo delle infinite possibilità creative donate dalla modularità. Così, ben presto arrivano le collaborazioni con i designer: nascono gli elementi icona, di cui il capostipite è il celebre sistema Lo Scaffale di Tito Agnoli del 1978. Posso dire che, secondo me, è il mobile più imitato degli ultimi decenni? In fondo, forse era scontato che lo fosse. Da lì in poi in molti avrebbero approfittato di un’intera parete per dissimulare la presenza del televisore, grazie al ricco contorno di ripiani farciti ad arte di libri e soprammobili. Il resto è storia. Nel 1981 nasce L’armadio al centimetro cioè il sistema componibile modulare realizzabile su misura in altezza, profondità e larghezza; poi arrivano i colori di Lemacolorsystem (1983), il sistema Cabina Armadio per citare solo alcune delle sue innovazioni. I nomi che costellano l’universo Lema spaziano da Piero Lissoni a Ludovica e Roberto Palomba; e poi Roberto Lazzeroni, Studio Kairos e Francesco Rota, Nendo, Raw Edges e Christophe Pillet.

Lema 40 anni storia
Lema 40 anni storia
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La consacrazione è da subito internazionale; e oggi, per averne un assaggio, basta scorrere la rassegna stampa dei magazine da tutto il mondo, che ben descrivono la versatilità del nome Lema e del suo stile di abitare contemporaneo. Basta dare un’occhiata alla sua pagina Facebook, strumento perfetto per orientarsi nel panorama tendenze! Restate sintonizzati perché presto pubblicheremo un reportage sul sistema giorno disegnato da Piero Lissoni, il cui nome è tanto tecnico quanto misterioso: T030.

Iniziativa realizzata in collaborazione con Lema

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ultimo aggiornamento: 12-09-2013