Solo una settimana fa avevamo voluto fare il punto della situazione su un progetto che ci aveva molto appassionato proprio in tema di sostenibilità: l’ombrello Ginkgo, vincitore italiano del James Dyson Award 2012.

Oggi, ripetiamo l’operazione con Safety Net, un’idea realmente innovativa che rimette in discussione l’impatto ambientale che la pesca potrebbe avere qualora fosse gestita con più oculatezza. Ne parliamo direttamente con Dan Watson, vincitore mondiale dell’edizione 2012 del James Dyson Award, ora alle prese con la messa in produzione del suo progetto.

Safety Net è una rete progettata per ridurre l’impatto ambientale delle tradizionali reti da pesca. Ci puoi descrivere come funziona e in che misura aiuta a preservare popolazione marina?
Quasi la metà dei pesci catturati dalle reti attualmente in uso vengono rigettati in mare perché non adatti alla vendita, la maggior parte di questi non sopravvive. SafetyNet fornisce una via di fuga illuminata per i pesci più piccoli e non commercializzabili, evitando così di farli finire inutilmente nelle reti. Gli anelli sfruttano l’istinto di fuga dei pesci. Quelli di piccola e media dimensione tendono a nuotare verso l’alto quando si sentono in pericolo, mentre i pesci più grossi nuotano verso il basso. Seguendo questo principio, le reti catturano solo gli esemplari adulti e non in via di estinzione, lasciando crescere i pesci più piccoli e preservando il loro ruolo nella catena alimentare.


Il mare è una tua passione da sempre? Cosa ti ha portato ad interessarti alla salvaguardia dell’ecosistema degli oceani?

L’idea di Safety Net nasce quando studiavo alla Glasgow School of Art in Scozia. All’epoca ho letto un articolo che parlava dell’arresto di alcuni pescatori norvegesi i quali avevano pescato troppi pesci nel mare. Fino al 50% dei pesci pescati in Europa sono rigettati nel mare. I pesci piccoli, non classificabili, vengono presi dalle reti convenzionali, uccisi e quindi reimmessi nel mare con un serio danno per l’ecosistema. Ho deciso di contrastare questo problema alla fonte: ho passato del tempo sui pescherecci in Scozia, ho visto personalmente la quantità di pesce che viene sprecata, e ho usato queste mie osservazioni per sviluppare il mio primo prototipo.


La tua mission è “Saving fish –and fishermen- from extinction”. Pensi che tra i pescatori ci sia un’adeguata consapevolezza di come la sorte dei pesci sia legata direttamente a quella della loro professione?

La pesca è il loro mezzo di sostentamento. I pescatori hanno un tornaconto personale nel preservare i banchi di pesci sani. Già oggi i loro giorni di pesca sono ristretti e le quote di pesca permesse sono tali da non danneggiare i banchi. I pescatori con cui ho lavorato sono interessati a provare nuove tecnologie più sostenibili: più pesci nell’oceano significa più giorni passati nel mare. E’ un circolo virtuoso.

A distanza di due anni dal lancio del tuo progetto, a che punto è la sua implementazione? Safety Net è un prodotto già commercializzato?
Dopo la vincita del James Dyson Award, ho investito le 10.000 sterline del premio per finire i miei prototipi. Il governo inglese sta testando la rete e se tutto va bene sarà commercializzata presto, permettendo ai pescatori di passare più giorni nel mare, e aiutando le economie locali che si basano sulla pesca con una pratica più sostenibile.

La vittoria dell’ultimo James Dyson Award ha favorito la visibilità di Safety Net? Quali sono stati gli effetti dell’esposizione mediatica derivate dalla vittoria del premio?
Dopo l’annuncio, ho ricevuto delle dimostrazioni di interesse in Gran Bretaglia e all’estero. Ricevere l’appoggio di Sir James Dyson è un grande spinta al progetto. Ci sono molte persone che mi contattano offrendomi supporto e chiedendomi di investire in questo progetto. E’ un momento emozionante.

Altri progetti in cantiere? A cosa stai lavorando in questo momento?
Ho un paio di cose in mente. Ma con l’investimento dalla vincita del James Dyson Award mi sto concentrando sulla commercializzazione di Safety Net. Al momento è la mia priorità.

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ultimo aggiornamento: 31-05-2013