Forte di questa esperienza, Lema è approdata al Salone del Mobile 2013 con una serie di elementi di arredo che raccontano la sua storia e le sue importanti collaborazioni. A partire dal concept dello stand, firmato dall’art director dell’azienda Piero Lissoni che ha allestito spazi strutturati come un arcipelago di isole espositive, concepite e costruite come spazi commerciali di diverse dimensioni per accogliere e suggerire da subito ai clienti retail possibili modalità di display e offrire al pubblico opzioni di arredamento pensate da una grande firma.

Oltre al sistema Hangar di Lissoni, l’iconica cabina armadio di cui vi abbiamo parlato in precedenza e ai sistemi Selecta e T030, la novità assoluta di quest’anno è la prima collezione di divani imbottiti sfoderabili (Mustique, Cloud, Snap e Ocean Drive dei designer internazionali Gordon Guillaumier, Francesco Rota e Christophe Pillet). Inoltre, quest’anno Lema ha definito ulteriormente l’identità della sua idea di casa con una serie di complementi, tutti accomunati dal gioco di contrasti tra forme, materiali, pesi e consistenze.

Christophe Pillet è stato l’autore di questa sorta di ‘collezione nella collezione’: la personalità del designer francese infatti ha caratterizzato una serie di arredi, impreziositi da un’elevata attenzione al dettaglio e da geometrie eleganti, semplici e essenziali.

Long Island di Christophe Pillet

La zona living è esaltata dai volumi rigorosi e i materiali preziosi e equilibrati di Long Island: metallo, noce Canaletto e marmo, in una sapiente alternanza tra naturale e artificiale. La struttura in rovere termo trattato ospita vani a giorno, cassetti e ante profilati da un bordo con una finitura in metallo satinato, il top in marmo bianco di Carrara conferisce una nota preziosa e i fianchi con finitura in metallo satinato creano inusuali effetti luminosi. Tutta la compattezza è sollevata dai piedini in metallo trattato.

Novelist di Christophe Pillet

Passato, presente e futuro nel gesto dello scrivere grazie al design di Novelist che soddisfa l’esigenza di uno scrittoio di dimensioni ridotte assente finora in catalogo. Metallo cromato lucido per le due gambe intrecciate che sorreggono il piano in prezioso noce Canaletto. Ulteriore impronta retrò, il comfort del sottomano in cuoio color caffè e i cassetti a scomparsa.

Fence di Christophe Pillet

Seduta e superficie d’appoggio, Fence è una panca dal disegno leggero e sofisticato che accosta l’effetto wireframe della fascia continua di tondini di acciaio trattato alla compattezza dei listoni in legno massello in noce Canaletto. Essenziale e versatile è adatta sia all’ambiente giorno che alla zona notte.

Deck di Christophe Pillet

Ancora legno e metallo per il tavolino basso di Pillet. Deck è un altro esempio del talento del designer per i volumi rigorosissimi e gli angoli retti. Il nome evoca alla mente un vero e proprio pontile per via del piano in legno di spessore sostenuto: un look ricco e allo stesso tempo naturale per un elemento d’arredo che sa imporsi senza compromettere gli equilibri dell’ambiente che lo ospita.

Booken di Raw Edges

Booken è la libreria di Raw Edges che sorprende e interpreta in chiave insolita il concetto stesso di libreria, sovvertendo le logiche tradizionali: nonostante la soluzione non convenzionale, la funzione d’uso è ben definita. La sua struttura slanciata – due gambe in legno su piedistalli rafforzati da un traverso – sorregge i due binari segnalibro a cui ‘appendere’ i volumi che diventano parte integrante della struttura e del suo design fluttuante. Due i colori: un rosso più carico e un nero più tenue. C’è anche una versione a parete, con una mensola su binari che lascia i libri quasi sospesi nell’aria.

Popsi di Ferruccio Laviani

Ferruccio Laviani interpreta lo spirito di Lema arricchendone il catalogo con la lounge chair Popsi: i tondini si intrecciano complessi alla base, ma la seduta è ampia, confortevole grazie al rivestimento in cuoio e alle cuciture che sottolineano le linee del guscio che accoglie l’ospite.

Marble Arch di Matteo Nunziati

Un altro esordio voluto da Lema è quello di Matteo Nunziati con il mobile living Marble Arch. Subito a suo agio con i valori dell’azienda, il designer propone linee pulite per una struttura in rovere termo trattato, attrezzata superiormente con vani a giorno e chiusa inferiormente con ante a ribalta. Il marmo che asseconda gli angoli è il dettaglio prezioso e caratterizzante del suo lavoro.

Silo di Studio Kairos

Il Duo di Studio Kairos è un nome ormai facile da associare a Lema: questa volta giocano con Silo, un comodino la cui funzionalità ruota tutta attorno a una gamba centrale che sorregge un ripiano in legno ripiegato a formare una “C”. La superficie d’appoggio, svela due cassetti che possono rimanere integrati nella struttura o lasciati aperti per suggerire la loro funzione di contenitori. Studio Kairos è presente anche con il letto Theo una soluzione in perfetta tradizione Lema in frassino laccato nero a poro aperto che esprime una grande pulizia formale nelle linee ulteriormente arricchite dall’imbottitura della testiera.

specchio Mirage di Tokujin Yoshioka

A catturare l’attenzione è anche la semplice complessità dello specchio Mirage di Tokujin Yoshioka, ancora un nome capace di interpretare con personalità la storia di Lema: le varie superfici riflettenti possono essere infatti montate in diverse angolazioni sfruttandone la modularità, grazie a un particolare sistema di aggancio a parete.

T030 di Lissoni
T030 di Lissoni

Chiudiamo con doppio sguardo finale. Il primo alla tradizione iconica di Lema nelle tre differenti proposte di T030 (design Piero Lissoni) con i moduli quadrati in rovere carbone e l’anta Navy, Felce e Girasole e nei dieci metri di lunghezza di Selecta (sempre in rovere carbone/calcare), la scaffalatura a giorno attrezzata con cassetti e ante, evoluzione dello storico sistema Lema a spalla portante.

Selecta di Lissoni

Il secondo sguardo è quello ospitato dalla mostra “AROUND THE WORLD” in Triennale: un progetto di RCS (a cura di Francesca Taroni e Ico Migliore, progettata e allestita da Ico Migliore e Mara Servetto, Migliore+Servetto Architects) in cui il viaggio “internazionale” approda nel loft di una grande metropoli e rende protagonista il tavolo Wow di Toan Nguyen all’interno di un vasto open space. Il nastro continuo in legno curvo e sinuoso termo trattato che sorregge il ripiano esalta lo spirito cosmopolita e la sua vocazione internazionale di Lema.

Wow di Toan Nguyen

Iniziativa realizzata in
collaborazione con Lema

Lema al Salone del Mobile 2013: tutte le proposte per arredare la casa

MIRAGE - Tokujin Yoshioka
BOOKEN - Raw Edges
DECK - Christophe Pillet
FENCE - Christophe Pillet
LONG ISLAND - Christophe Pillet
MARBLE ARCH - Matteo Nunziati
NOVELIST - Christophe Pillet
POPSI - Ferruccio Laviani
SILO - Studio Kairos
Bed - THEO by Studio Kairos
Table - WOW by Toan Nguyen
Selecta
T030 di Lissoni
T030 di Lissoni
T030 di Lissoni

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ultimo aggiornamento: 04-06-2013