Nella settimana del Fuorisalone se passate dalla Triennale di Milano, mettete in conto di tornare almeno una volta; sono talmente tante le mostre e le cose da vedere che per gustarsele appieno è necessaria una quantità di tempo industrale. Non ultimo, uno dei piaceri più sottili è quello di sostare nell’atrio per approfittare della connessione wifi gratuita e osservare la variegata natura umana che passa di qui.

Tra le mostre, segnalo oggi quella dedicata a Massimo Iosa Ghini, architetto e designer di fama internazionale; un itinerario espositivo che attraversa i suoi 30 anni di carriera, partendo dagli anni ’80 fino ad oggi. Stupende le sedute, un vero e proprio polo di attrazione nonostante i grandi pannelli colorati post-futuristi, i bozzetti incorniciati e le video-installazioni.

Forse perchè fa effetto riscoprire tanta grazia in un oggetto dall’uso così comune, la democrazia della fruibilità, immediatamente comprensibile a tutti. Ecco le mie superstar: la poltroncina Otello (nella foto in alto) e la sedia in legno chiaro Robin del 1989. Il resto è un altro pezzo di storia del design italico, faretti in alluminio riflettente e sgabelli in pelle rosso Ferrari compresi nel viaggio.

Fuorisalone 2013 Massimo Iosa Ghini


Fuorisalone 2013 Massimo Iosa Ghini
Fuorisalone 2013 Massimo Iosa Ghini
Fuorisalone 2013 Massimo Iosa Ghini
Fuorisalone 2013 Massimo Iosa Ghini
Fuorisalone 2013 Massimo Iosa Ghini
Fuorisalone 2013 Massimo Iosa Ghini

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ultimo aggiornamento: 10-04-2013