Si può progettare l’invisibile? Questo è il quesito che si sono posti i 26 designers in esposizione alla mostra (IN)VISIBLE Design, curata da Susanna Legrenzi e Stefano Maffei, che sarà on stage dal 4 al 14 aprile in via Ventura 15 ed è a ingresso libero.

Una mostra da vedere perchè indaga il punto di connessione tra la naturale evoluzione delle cose e la loro identificazione attraverso la forma; la progettualità si plasma secondo dettami visuali inediti, amplificati dalle nuove vie di comunicazione e interazione e dal fattore ricerca che viene spinto all’estremo.

Nella gallery potete vedere il groviglio di fili di Exting Memories di Alissa Van Asseldonk, la serie di posate sensoriali Tableware as sensorial stimuli di Jinhyun Jeon, la stampante wireless Little printer di Berg, le scarpe No place like home di Dominic Wilcox, il film sperimentale Surface di Varathit Uthaisri, gli organi di Biophilia Organ Crafting di Veronica Ranner, la mappa dei venti che soffiano sugli Stati Uniti Wind Map di fernanda bertini Viegas e Martin Wattenberg. Focus sull’abito e l’indossare con Gusho – Reactive Protective Dress, un’ipotetica estensione del sistema nervoso; e il mio preferito (nella foto in alto) l’involucro Beyond the Body di Imme Van Der Haak, è stampato su seta traslucente.

Fuorisalone 2013 (IN)Visible Design


Fuorisalone 2013 (IN)Visible Design
Fuorisalone 2013 (IN)Visible Design
Fuorisalone 2013 (IN)Visible Design
Fuorisalone 2013 (IN)Visible Design
Fuorisalone 2013 (IN)Visible Design
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Fuorisalone 2013 (IN)Visible Design
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ultimo aggiornamento: 09-04-2013