In occasione del Salone del Mobile 2017 abbiamo incontrato ed intervistato Stefano Lualdi, Project Manager di Lualdi.

Può sembrare un po’ scontata, ma in realtà chiedere cosa presentate nell’edizione 2017 della Milano Design Week è la domanda migliore per sapere in cosa vi differenziate dalla concorrenza?

“Il prodotto senza dubbio connota un’azienda in modo preciso e delinea le differenze con i concorrenti. Tuttavia molti altri aspetti concorrono a definirne il dna; le esperienze maturate in passato, la storia e la sua tradizione. Un’enorme eredità da cui Lualdi ha sempre saputo attingere per la realizzazione dei suoi prodotti. Sullo schema tracciato negli anni l’azienda si propone come protagonista nell’ambito degli arredi su misura. Boiserie, tradizionalmente considerati semplici rivestimenti, assumono questa volta un ruolo di primo piano nello spazio attraverso la creazione di volumi e pattern che rompono con una concezione bidimensionale di questi elementi. La stessa ricerca è stata applicata ad uno studio grafico per screen divisori e vetrate scorrevoli, Soluzioni in cui vetro alluminio e legno si uniscono per dare vita ad un prodotto completo e innovativo. Il risultato sono soluzioni flessibili per l’organizzazione degli spazi. Ultima ma non meno importante è l’attività svolta dall’azienda nell’ambito della ricerca. Il progetto europeo Ecosilentwood, di cui siamo partner, consiste nello sviluppo di un ecopannello performante dal punto di vista acustico e di resistenza al fuoco. I risultati ottenuti testimoniano a pieno un interesse rivolto allo studio di nuovi materiali e attenzione all’ambiente.”

Perchè venire a visitare il salone dopo 56 edizioni? Qual è il segreto di giovinezza che si nasconde dietro questa fiera?

“I fattori che a mio avviso conferiscono un carattere sempre innovativo a questa esposizione sono molteplici. Primo fra tutti è senza dubbio la sua ubicazione: Milano, in quanto capitale del design, rappresenta un centro nevralgico per lo sviluppo di nuove idee e prodotti, dove il mescolarsi di personalità di rilievo nell’ambito del disegno unito ad una grande esperienza nel mondo dell’arredo hanno saputo dare vita a forme di prodotto sempre nuove e accattivanti . L’innovazione tecnologica ed il conseguente sviluppo di nuove soluzioni nell’arredamento hanno saputo senza dubbio creare nuovi stimoli per aziende che da sempre fanno del loro know-how e innovazione una carta vincente per affacciarsi ad un pubblico internazionale sempre più esigente e sensibile all’alta qualità. Per concludere Salonesatellite, con i suoi 20 anni, rappresenta al meglio l’espressione di nuove figure nel panorama del design under 35; un’occasione per apprezzare il loro debutto sarà l’evento per l’anniversario che mostra svariati esempi in cui idee e prototipi hanno saputo incontrare la fiducia delle aziende che ne hanno fatto veri e propri prodotti, diventati in seguito famosi su scala internazionale.”

Qual è il colore di questo salone a tuo avviso?

“Il bianco si è senza dubbio affermato come colore di questo salone e del disegno contemporaneo in generale. È il colore che meglio si presta alla lettura degli elementi; così come avviene su una pagina di giornale è in grado di focalizzare l’attenzione dell’osservatore sul contenuto. La forma e semplicità degli oggetti riescono quindi ad essere colti nella loro essenzialità. Lualdi ha interpretato questo concetto, in collaborazione con Marco Piva, in occasione dell’evento White in the City: la boiserie edge esposta all’accademia di Brera nella sala della Passione manifesta l’esaltazione del volume dell’oggetto attraverso una laccatura bianca opaca che ne accentua forma e luminosità.”

Esiste un prodotto di design che non compreresti mai?

“Personalmente ritengo che gli oggetti di design si possano apprezzare a pieno solo all’interno di un contesto e non come elementi a se stanti, per questo è molto difficile escludere a priori un oggetto. Senza dubbio credo che la funzionalità sia l’elemento essenziale di un prodotto, laddove la ricerca del disegno prevale, andando talvolta a ledere questa indispensabile, a mio avviso, caratteristica, il risultato non può che essere negativo.”

La città di Milano che accoglie la fiera ha decisamente cambiato faccia negli ultimi anni, creando molti più spazi dedicati alla conviviali e alla socialità. Come il design secondo te si adegua a questo nuovo modo di vivere la socialità?

“Il disegno di interni è per sua definizione espressione di un ambiente strettamente legato all’uomo e ai suoi spazi, siano essi abitativi, conviviali o di lavoro. Il ruolo di Milano come capitale della moda ha senza dubbio contribuito allo sviluppo di numerosi eventi volti ad attrarre l’attenzione non solo degli operatori di settore ma di tutta la collettività. L’elemento funzionale del comfort si fonde allo stile unico della città con l’obiettivo di rendere il disegno non un’idea astratta ma un esperienza sperimentabile da chiunque. Importanti sono le recenti ristrutturazioni di macro areee che sono diventate punti di incontro nevralgici per vivere questa dimensione dell’incontro e della convivialità.”

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ultimo aggiornamento: 06-04-2017