[blogo-gallery id=”201509″ layout=”photostory”]

Un ostello temporaneo destinato alla creatività per esporre e far convivere i designer con le loro creazioni. E’ quanto proposto in occasione del Fuorisalone 2017 da A letto con il DESIGN – Design Hostel, un luogo in cui la vita quotidiana dei progettisti si mischia alle esposizioni per mostrare come la condivisione può dare forma compiuta alla creatività.

L’ostello prenderà vita dall’1 al 11 aprile in Bovisa, con apertura al pubblico da martedì 4 a domenica 9, all’interno di un’ex fabbrica che oggi ospita MakersHub e IDEAS Bit Factory (via Cosenz 44/4) e sarà animato, tutti i giorni dalle 10.30 alle 00.30 con ingresso libero, da performance, installazioni, workshop, incontri ed eventi serali. Il pubblico, oltre a fruire delle mostre presenti negli spazi comuni dell’ostello, potrà visitare le stanze degli artisti, lavorare con loro e pernottare nella struttura.

Il progetto “A letto con il DESIGN” vede trasformare l’ultimo piano di una vecchia fabbrica verticale, che oggi ospita il makerspace più grande d’Italia (MakersHub + IDEAS Bit Factory), in un nuovo modello di ospitalità: camere temporanee “pop up” in cui i progettisti, selezionati attraverso una call internazionale, vivono con le loro opere. Per l’intera durata della Milan Design Week, lo spazio si dispiega come un inedito ostello ibrido, a metà tra il concetto di casa temporanea e quello di fabbrica abitabile, in cui è possibile visitare le stanze degli artisti e vivere la loro quotidianità.

“Ogni designer ospite della struttura potrà personalizzare il suo alloggio a tempo con le sue produzioni, che diventeranno parte integrante della mostra collettiva, e passare le giornate con i visitatori – spiega Davide Crippa, curatore di A letto con il DESIGN – come se in mostra non ci fossero solamente le opere, ma anche gli artisti stessi.”

Decorazioni realizzate con antiche macchine tipografiche a caratteri mobili e cliché (creati attraverso stampa 3D e lasercutting) saranno protagoniste dell’arredamento negli spazi comuni dell’ostello per rievocare le suggestioni dell’era analogica. Contestualmente alla presenza delle macchine tipografiche, provenienti dal Museo della stampa e della stampa d’arte di Lodi, saranno esposte installazioni caratterizzate dall’innovazione tecnologica e dall’approccio interattivo.

Tra queste: Ephemeral, un video-mapping che sfrutta i tessuti e le trasparenze per dialogare con i gesti umani, a cura di Giacomo Della Pinna di Cyberfreak Creative Studio; M@is 2.0, installazione dal retrogusto futurista che utilizza lo scoppiettio dei pop-corn per creare composizioni sonore imprevedibili (a cura di Ghigos, Paolo Pasteris, Stefano Baldan); Square Sound, un’opera ludica che, facendo giocare a dadi il pubblico, legge le combinazioni numeriche uscite per mixare in tempo reale i suoni di molteplici strumenti e dare così vita a musiche sempre diverse; Solitaries Cell, un braccio robotico che gioca a dama cinese twittandone i risultati in tempo reale (a cura di Teslab e Fanuc).

In mostra anche Canestra di Paolo Deganello, un oggetto ispirato alla celebre opera di Caravaggio che fonde le nuove logiche della stampa 3D e interventi pittorici manuali e la collezione di ventagli Be Fan, realizzata in digital fabrication da Ideas Bit Factory per “darsi delle arie”. Per richiamare e omaggiare un tema di attualità come la virtuosa economia circolare, saranno presenti anche gli oggetti di Ghigos per recycled stones, realtà impegnata nel rigenerare scarti produttivi lapidei per dare loro nuova vita e nuove funzioni. Seguendo la falsa riga del “fare con poco”, si creerà un contrasto tra leggerezza dei progetti lapidei di Andrea Giovannetti e la pesantezza della materia prima utilizzata. Tra le creazioni ironiche e divertenti dei giovani designer ospiti dell’Ostello si potranno visitare anche la MilanoBAG di NineDesign, una valigia che racchiude una casa, e la proposta di Rotolab, che disegna un divano che si crede una stanza.

La stanza del Prof. Bad Trip
Una delle 40 stanze del Design Hostel è dedicata all’arte visionaria del maestro spezzino Gianluca Lerici, noto come Prof. Bad Trip, artista eclettico scomparso prematuramente nel 2006. Lo spazio è arredato con diverse opere dell’autore poco note al grande pubblico e concesse da Tabularasa Tekè Gallery di Carrara: 13 elementi d’arredo, 7 sculture e 4 serigrafie. Le opere provengono dall’universo psichedelico, onirico ed immaginifico della retrospettiva “A Saucerful of Colours”, che ripercorre l’intero repertorio di Lerici, tra i nomi più importanti della scena punk e underground italiana. Una delle opere esposte al Design Hostel, il quadro “Trittico spaziale”, prenderà vita e sarà esplorabile al suo interno attraverso l’utilizzo della realtà virtuale.

La stanza di Huntington
Dopo 14 anni dalla prima esperienza, lo studio Ghigos, curatore del progetto di allestimento di Design Hostel, ripropone le “Visite a domicilio”: i designer e i progettisti dello studio si incontrano in un luogo dedicato al brain storming e alla condivisione di idee per dare sfogo alla creatività attorno ad un tema prestabilito. In questa occasione, il luogo è una delle stanze dell’ostello, i designer e i progettisti sono gli ospiti, il tema è quello della malattia Huntington. Nella stanza verranno creati ed esposti i bozzetti, gli appunti, le riflessioni e i video documentari che andranno a comporre “Secondo nome: Huntington”, un manifesto del “Fragilismo” che verrà ospitato dalla Triennale di Milano nel periodo estivo.

La special suite e le 13 sedie mai dipinte nell’Ultima Cena
Al piano rialzato dell’ostello, una special suite di 100 mq ospita l’esposizione di (1:13), le 13 sedie mai dipinte nell’Ultima Cena di Leonardo, un progetto che ha coinvolto designer (tra cui CRTLZak, GumDesign, Alessandro Zambelli, Lorenzo Damiani, Sovrappensiero) chiamati a guardare oltre quanto dipinto nella celebre opera e ad interpretare, grazie al supporto di artigiani lissonesi, le tanto simboliche sedute degli Apostoli e di Gesù. La suite si anima anche degli oggetti immaginari pensati da Alessandro Guerriero (come l’attaccapanni Disgiunto pensato da Tecnificio in stampa 3D e legno), che con la sua scuola TamTam propone una selezione di opere del progetto Fractus a cura del designer Carlo Contin: utilizzando l’elettricità ad alta tensione su oggetti di uso comune si manifesta la natura “frattale” del propagarsi dell’energia elettrica sulle superfici.

Gli eventi
Tutti i giorni, dalle 10 alle 20, si terrà il workshop Industria 4.0 durante il quale verrà realizzato il catalogo dell’iniziativa con le antiche macchine tipografiche, mentre la stampa 3D verrà impiegata per la produzione di sgabelli. Ogni giorno dalle 19 alle 24 sono previsti l’Aperitivo con il Design e la Design night con musica e drink a cura del birrificio “La Ribalta”. Mercoledì 5, giovedì 6 e venerdì 7 a partire dalle 17 il calendario propone tre talk, rispettivamente su: innovazione tecnologia, sostenibilità innovazione sociale, le cinque start-up selezionate da PoliHub. Per le attività serali Design Hostel lancia una serie di particolari appuntamenti, come la conferenza in pigiama (giovedì 6 alle 20.30), la battaglia coi cuscini (mercoledì 5 alle 22) e spaghettate di mezzanotte (dal 4 al 7 aprile, allo scoccare delle 24). Venerdì 7 e sabato 8 aprile sale in cattedra la musica elettronica con due nottate di dj set a partire dalle 22. L’evento di chiusura di domenica 9, dalle 22, vede protagonista il video-mapping architetturale con proiezioni sull’esterno dell’edificio.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 28-03-2017