[blogo-gallery id=”199477″ layout=”photostory”]

L’anno è appena cominciato ed è già tempo di prendere il calendario alla mano e programmare le prossime vacanze, magari tenendo un occhio di riguardo per le città di design. Che abbiate settimane o solo pochi giorni, una delle mete del 2017 è sicuramente Lisbona. Ricca di storia ma anche di novità, la capitale portoghese si presta ad esperienze interessanti, tra arte – quella dei musei, ma anche quella di strada -, musica e buon cibo.

Prima di partire servono solo due cose, un biglietto aereo (noi consigliamo TAP, perché la compagnia di bandiera, diciamocelo, da sempre una sicurezza in più) e le idee chiare su cosa visitare, soprattutto se si programma per un weekend. Le cose da vedere e da fare, d’altronde, sono molte.

Partiamo con le novità, ovvero dal MAAT, il Museu de Arte, Arquitetura e Tecnologia. Progettato dall’architetto Amanda Levete e inaugurato il 5 ottobre, il nuovo edificio entra a far parte di un polo museale, che si divide in 4 spazi, tra questi c’è anche il suggestivo Museo dell’elettricità. Del nuovo edificio, al momento è possibile visitare solo la grande sala ovale che ospita l’installazione dell’artista francese Dominique Gonzalez-Foerster, gratis fino alla chiusura, il 6 febbraio. Pensata apposta per vivere al meglio lo spazio del museo, Pynchon Park – questo il nome dell’opera – è nata da un tema che accomuna anche le altre mostre del museo: Utopia/Distopia. Si traduce in uno spazio interattivo, un ideale recinto da cui gli alieni potrebbero osservare il comportamento umano, in condizioni ottimali. Il secondo edificio del MAAT, invece, la ex centrale elettrica Tejo, al momento ospita due mostre di grande interesse: Misquoteros- A selection of T-Shirt Fronts di Eduardo Batarda, un’ironica critica ai “critici” (fino al 27 febbraio); e Liquid Skin un’insieme di film degli artisti Apichatpong Weerasethakul e Joaquim Sapinho (fino al 24 aprile).

Situato sulle rive del fiume Tejo, con una vista spettacolare sul Ponte del 25 Aprile, il MAAT è davvero un buon punto per iniziare l’esplorazione della città. A due passi, infatti, si trova anche il famoso Museo delle Carrozze, il Monastero di San Girolamo e la Torre di Belem. Per i più golosi, inoltre, è immancabile una visita ad uno dei locali più storici del quartiere: il Pasteis de Belem, dove è possibile assaggiare quelli che si mormora siano i migliori pasteis del paese (un delizioso pasticcino a base di uova). Da qui al Barrio Alto la strada non è molta. Dall’iconica Praça do Comércio, all’Elevador de Santa Justa, al decadente ed affascinante Convento do Carmo, ai locali dove ascoltare il Fado, fino ai ristoranti dove gustare un ottimo baccalà. C’è solo l’imbarazzo della scelta. E se si vuole vedere il più possibile, in poco tempo, un giro in tram è la soluzione migliore.

Spostandosi un po’ dal centro e dalle bellezze storiche della città, si raggiunge il Calouste Gulbenkian Foundation, un complesso comprendente due musei, una sala concerti, gli uffici della fondazione e un parco pubblico accuratamente studiato, in quanto rappresentante dei principi del progetto paesaggistico all’interno del movimento moderno in Portogallo. Sebbene l’87% dell’area sia occupata dal parco, appunto, gli edifici, non sono certo da meno. La fondazione, progettata dagli architetti Alberto Pessoa, Pedro Cid e Rui d’Athouguia, fu completata nel 1969, ed è una delle opere architettoniche portoghesi più importanti del tempo. Al suo interno, dunque, si trovano il Museo Calouste Gulbenkian (nato dalla collezione privata di Calouste Sarkis Gulbenkian) e il CAM, ovvero il José de Azeredo Perdigao Centro di Arte Moderna.

Storia, arte, natura, decadenza e modernità, Lisbona è una città fatta di contrasti, una città che ha molto da offrire. E proprio per la sua natura contrastante, piace a tutti. Ed ora, dopo essersi aggiudicata il Wallpaper Design Awards nella categoria “Best City”, è una garanzia.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 19-01-2017