Personalità e design si fondono in opere di architettura moderna che oggi abbiamo voluto toccare con mano ed ammirare con i nostri occhi. Abbiamo apprezzato fino in fondo la sensazione che si prova immergendosi in universi concepiti da alcune eccellenze del Design italiano con il fine di valorizzare un territorio come la Toscana, le trame dei suoi vigneti, il profumo del mosto ed il valore delle sue tradizioni.

A bordo di un’elegante auto inglese, curata nelle linee e piena di spiccata personalità conferita da un eccellente gruppo di designer capitanato dal famoso Ian Callum, abbiamo vissuto contemporaneamente in due mondi lontani ma vicini, identici nella capacità di affiancare stile, modernità, tecnologia e grande tradizione.

Da un lato i rilievi dominati da Cantina Petra e Tenuta Ammiraglia, templi della tradizione che valorizza e rinnova la produzione del vino. Dall’altra parte Jaguar XF, ultima versione della raffinata berlina inglese dotata del propulsore 2.000 diesel da 180 cv e arricchita dal sistema AWD a trazione integrale.

Da un lato il pluripremiato Ian Callum, director of Design di Jaguar, sostiene che “un’automobile va interpretata, occorre crearne l’atmosfera”. Dall’altro Mario Botta, architetto di indiscutibile fama mondiale e progettista di Cantina Petra rivela che “il segreto dell’opera è la capacità di dare immagine alle emozioni che tessono il territorio della memoria” confermando che la creazione di un’opera di design come di un’opera di architettura vanno oltre la seppure importantissima questione tecnica.

Più che un Movimento

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Parola d’ordine: “sensorialità”.

Le cantine si trasformano in un’esperienza integrale, diventano un luogo in cui il vino è il protagonista circondato da design d’autore ed iniziative culturali. Più che un movimento la Wine Architecture è ormai un trend che accompagna il concetto classico di cantina vinicola nel trasformarsi in un concept di architettura contemporaneo fatto di stile, tecnologia e rispetto per l’ambiente pur mantenendo un forte legame con la tradizione e la funzionalità del luogo di produzione, che diventa anche luogo di aggregazione e sperimentazione. L’utilizzo di materiali naturali e delle energie rinnovabili consente di reinterpretare in chiave moderna le tecniche di illuminazione e conservazione del microclima portando il luogo sacro in cui nasce il vino a diventare un tempio che merita un design di eccellenza.

La forma cambia per merito della sostanza. Le aziende vinicole oggi si trasformano in imprese specializzate nella sperimentazione tecnologica diventando poli di attrazione turistica e promozione del territorio che hanno bisogno di strategie di marketing per affermare il proprio marchio nel mondo.

La scelta di affidare la progettazione di questi capolavori di architettura a maestri come Mario Botta, Pietro Sartogo e Renzo Piano non è casuale ma è solo il primo tassello nella nascita di queste isole di design immerse nella campagna toscana. Nonostante le diverse scelte stilistiche e progettuali, le linee guida sono valide ovunque e diventano beneficio per tutti, soprattutto se trovano la loro applicazione nella cura dello stile e nel rispetto dell’ambiente.

Ambiente e Tradizione

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Parliamo di strutture caratterizzate da complesse ed articolate soluzioni architettoniche, dichiaratamente sostenibili e basate su un intelligente utilizzo di fonti rinnovabili e materiali riciclabili come sughero e terra cruda accanto alla pietra che ne enfatizzano le qualità di isolamento termico ed efficienza energetica. La capacità di depurare e recuperare l’enorme quantità d’acqua utilizzata nel processo di produzione del vino mediante l’utilizzo di filtri naturali diventa un modello di riferimento tra le cantine che puntano all’abbattimento dei consumi energetici, tanto quanto accade per i sistemi di climatizzazione pensati per assicurare le giuste condizioni per la fermentazione e la conservazione del vino ma progettati e dimensionati per limitare i consumi. In tale ottica la roccia torna attuale come materiale di isolamento termico e,  insieme agli impianti geotermico e fotovoltaico, aiuta queste strutture a restare il più possibile off grid, autosufficienti dalla rete elettrica. Apparati di geolocalizzazione aiutano gli esperti a valutare le diverse culture e le varietà di vigneto, supportando il livello di maturazione in tempo reale.

Il Cuore della Pietra

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La cantina Petra a Suvereto è un esempio di come il design può riprendere ed enfatizzare i valori della tradizione, una preziosa occasione in cui l’architetto Mario Botta propone una struttura razionale con un solo fronte a valle, rivestito in masselli di pietra di Prun, che accoglie i serbatoi per la vinificazione. Al piano terra poi scorre una lunga galleria che si arresta davanti a una parete di roccia raggiungendo il cuore della collina. Petra è un luogo di trasformazione e invecchiamento ma anche di accoglienza e quindi di scambio di culture e di esperienze.

Fessura Tecnologica

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Magliano in Toscana ospita la tenuta Ammiraglia di proprietà della famiglia Frescobaldi. La Cantina è un tempio del design progettata da Pietro Sartogo e si presenta come una fessura che si staglia orizzontalmente per 130 metri nel terreno, dichiaratamente nel segno del basso impatto ambientale. Il suo lungo profilo curvilineo sembra infatti quasi nascondersi tra le geometrie dei campi dialogando con il paesaggio collinare circostante.

Arte a cielo aperto

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Stupisce tra le molte strutture presenti in Toscana anche Rocca di Frassinello, progetta da Renzo Piano. La costruzione ospita l’intero processo produttivo vinicolo in un edificio di circa 8 mila metri quadrati in gran parte sotterraneo. Il progetto è ispirato all’idea di una piazza aperta con un padiglione in vetro e una cantina illuminata dall’alto dai raggi del sole trasmessi da un pozzo di luce e da specchi, uno spazio a cielo aperto che sovrasta la barricaia e fatto per accogliere musica e arte, ancora una volta non solo una cantina ma un luogo nato nella tradizione per presentare al mondo la nuova sensorialità del vino.

Dinamismo sobrio

Sintesi dell’unione tra architettura, classico stile intramontabile, dinamica e sicurezza la Jaguar XF si presenta come un’auto efficiente ma entusiasmante in termini sia di prestazioni che di design.

Lunga 4.954 mm con un passo di 2.960 mm la berlina dal marchio inglese è plasmata da forme fluide, poche linee pulite e sobrie ma elegantemente all’avanguardia che conferiscono all’auto una resistenza aerodinamica ridotta con un aspetto più da coupè che da berlina e vestono una leggera struttura in alluminio che, oltre a consentire un risparmio di peso fino a 190 kg, aiuta ad aumentare la sicurezza dell’abitacolo ed il comfort di guida nonostante il passo lungo, l’ampio spazio dell’abitacolo e le dimensioni generose.

“Il nuovo modello offre una dinamicità di guida notevolmente migliorata, una maggiore raffinatezza per il comfort dei propri occupanti, un nuovissimo sistema di infotainment ed utilizza ogni millimetro disponibile per massimizzare lo spazio interno, sfruttando al meglio l’ottimizzazione della riduzione di peso che offre la nostra nuova struttura in alluminio. Come guidatori noterete questi benefici dal momento in cui vi siederete al volante.” ha dichiarato Ian Callum, Jaguar Director of Design.

Il Design della Jaguar

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Con poche linee le sapienti mani dei designer della Jaguar Xf del calibro di Ian Callum, director of Design di Jaguar Land Rover, e Massimo Frascella, Creative director exteriors presso Jaguar Land Rover nonchè tra le 14 ‘Rising Stars’ dell’automotive mondiale, riescono a soddisfare le richieste di esclusività tipiche del marchio. Ogni dettaglio è, per la fama che precede il nome di questa vettura, l’occasione di valorizzare la propria tradizione, con l’obiettivo primario di affermare l’esclusività, la personalità, lo stile e l’eleganza tipiche del marchio inglese. Tutto questo senza mai lasciare irrisolto l’aspetto del comfort e dell’abitabilità che impone ai designer e agli ingegneri scelte accurate anche sul piano degli ingombri, dei volumi e dello spazio lasciato a disposizione dei passeggeri così come del bagagliaio.

Aerodinamica di riferimento

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“Come team di progettisti, per la creazione della nuova XF, siamo stati guidati dalla disciplina, la disciplina della semplicità. Ogni linea esterna della XF ha una funzione chiara, nulla è superfluo. Il raggiungimento di tale semplicità richiede tempo e grande determinazione; è fin troppo facile aggiungere linee ad un’automobile, ma è molto più difficile aggiungere carattere non prendendo in considerazione le linee. La nuova XF, pur estremamente contemporanea, rimane fedele alla grande tradizione sportiva delle berline Jaguar.

Nulla dunque è stato lasciato al caso e il design minimale, filante e fluido di questa sinuosa Jaguar esalta soprattutto le migliorate e naturali doti aerodinamiche ereditate dalla precedente XF, caratteristiche fondamentali per un’auto che deve raggiungere velocità elevate pur mantenendo consumi contenuti.

Questo a cominciare dal profilo posteriore inclinato con il suo spoiler solo leggermente accentuato rispetto alle linee fluenti della carrozzeria, studiato per migliorare aerodinamica e deportanza dell’auto. Alle alte velocità il profilo di questa berlina genera infatti la deportanza aggiuntiva che garantisce grande stabilità, contribuendo a mantenerla più stabile.

Aperture nel paraurti frontale incanalano l’aria verso le ruote anteriori aiutando a prevenire fastidiosi disturbi al regolare passaggio del flusso d’aria intorno alla vettura. I fari anteriori, per la prima volta su una Jaguar con tecnologia full-LED adattiva, grazie alla loro continuità formale con il resto del muso migliorano l’aerodinamica della vettura ma anche l’estetica che riprende i quattro fari tondi anteriori tipici delle berline Jaguar.

Con l’evoluzione in un caratteristico impianto a sei luci, il design del frontale si fa anche più verticale con uno sbalzo anteriore più corto che consente alla vettura di guadagnare un passo più lungo oltre che un collocamento fra la berlina compatta di medie dimensioni come la XE e la berlina di lusso XJ.

Luci di coda con tecnologia led, che mostrano un elegante design ispirato alla F-TYPE con un doppio elemento circolare e un’intersezione orizzontale, si accendono più in fretta delle luci tradizionali e permettono ai veicoli che seguono la XF una reazione più rapida alla frenata. Da notare il dettaglio del motivo grafico all’interno delle luci di coda, uno degli eleganti tocchi che distinguono la XF.

Tradizione all’avanguardia

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L’eccezionale supporto offerto dall’interfaccia grafica del sistema di infotainment InControl Touch Pro, insieme al brillante schermo 12,3 pollici e all’head-up display laser, aiuta a rendere ogni comando rapido e a portata di mano. Questo grazie anche ad una grande ricchezza di raffinati dettagli che fa da cornice a un’ergonomia impeccabile e avvolgente fatta di materiali pregiati ma classici e contemporanei al tempo stesso, un insieme di tecnologie che conduce la berlina inglese ad un alto livello di avanguardia tecnologica senza mai tradire la tradizione che il suo marchio rappresenta nell’universo automotive.

La Jaguar XF è un’auto fatta per affrontare la spigolosa ed alienante metropoli e per godersi i paesaggi rinascimentali offerti dalle morbide colline toscane in cui il protagonista è sempre e comunque l’uomo.

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[publiredazionale content=”Iniziativa in collaborazione con Jaguar Italia”]

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ultimo aggiornamento: 21-12-2016