Pedrali ha inaugurato “Fili d’erba”, il nuovo magazzino automatico progettato da CZA – Cino Zucchi Architetti all’interno del complesso produttivo dell’azienda italiana di arredo a Mornico al Serio, Bergamo.

Questo nuovo magazzino è una struttura d’avanguardia, completamente automatizzata e attiva 24/24, che permette lo stoccaggio di 16.880 pallet di prodotti finiti e semilavorati. Alto 29 metri su una superficie totale di 7mila metri quadri, Fili D’erba è collegato agli spazi industriali preesistenti tramite uno Skytrain e otto navette autosterzanti. Il nome deriva dal progetto del rivestimento esterno, fortemente relazionato al paesaggio agricolo circostante, una quinta visiva che risponde alle diverse condizioni del paesaggio agricolo circostante.

“Con questo importante investimento non solo disponiamo di più spazio per i prodotti a stock, ma otteniamo anche maggior efficienza in termini di tempo nella realizzazione dei prodotti su commessa” – afferma Giuseppe Pedrali, Amministratore Delegato dell’azienda – “Saremo dunque in grado di offrire un servizio migliore ai nostri clienti e di rispettare le più stringenti tempistiche dei progetti contract. Il nuovo magazzino consentirà inoltre di liberare spazi all’interno del complesso produttivo, dove potremo installare nuovi macchinari creando così nuovi posti di lavoro”.

Il volume del magazzino è il risultato dello studio dei flussi produttivi, di movimentazione e di
immagazzinamento, attuali e futuri. I pallet giungono al magazzino automatico trasportati da uno Skytrain e da otto navette autosterzanti e vengono movimentati in orizzontale e verticale tra le macroscaffalature portanti grazie a cinque trasloelevatori.

Tutte le quattro pareti d’ambito del magazzino sono rivestite in pannelli coibentati lisci finiti in
color alluminio naturale; sopra questi, una serie di elementi semplici realizzati con profilati di
alluminio estrusi generano un pattern visivo formato da una combinazione di linee verticali ed oblique, quasi dei giganteschi “fili d’erba” che ritmano e danno misura alla superficie cieca e inarticolata delle facciate.

“Il volume sordo e uniforme del nuovo magazzino è così trasformato in un fenomeno visivo ricco di variazioni, una sorta di “amplificatore” naturale delle ore del giorno e delle stagioni, che in alcuni
momenti dissolve il volume nel cielo nebbioso, riflettendone i toni grigio-azzurri, e in altri si carica
del verde acceso dei campi agricoli primaverili” – racconta Cino Zucchi – “Il disegno architettonico del magazzino e dei suoi spazi di pertinenza supera così il concetto di pura “mitigazione
ambientale” con cui molte strutture industriali sono trattate, diventando un segnale importante del
radicamento di Pedrali e delle persone che vi lavorano in un territorio specifico come quello della
Bergamasca e al contempo delle loro capacità di dialogo con mercati e realtà sempre più globali”.

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ultimo aggiornamento: 30-09-2016