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In occasione della Milano Design Week 2016, Designerblog ha incontrato ed intervistato Federico Delrosso che ci ha raccontato tutti i progetti realizzati.

Ci racconta cosa ha presentato in occasione del Salone del Mobile 2016?

Il tappeto per CC-tapis dal nome “Behind Surfaces” che si ispira ad una texture materica apparsa nel mio studio a seguito della rimozione di un rivestimento ceramico esistente durante l’intervento di ristrutturazione, e che ha dato vità ad una ricerca sulle superifici invisibili, che stanno dietro altre materie. Questa particolare texture è stata trasferita tridimensionalmente sul tappeto, realizzato a mano in Nepal utilizzando il nodo tibetano, spogliando il tappeto della propria identità, assumendo quindi l’aspetto di ciò che sta sotto la superficie su cui poggia… Un gioco concettuale di trasposizione di piani. Infine il sistema di contenitori per cucina “trapezio” realizzata con Henrytimi, che sostanzialmente si ad un blocco lapideo spezzato in più parti, a forma trapezoidale, che accostati possono generare composizioni infinite.”

Il primo oggetto di design che ha comprato?

“Lampada Toio di Flos.”

Come si sposano oggi a suo avviso creatività e commercio?

“Credo sia un matrimonio “combinato” per ragioni commerciali ma che non sempre è “amore”.”

(provocazione): Il design potrebbe diventare mai un fenomeno globale come la moda (o lo è già)?

“Credo lo sia già, ma in modo diverso, è un fenomeno che ci appartiene senza che ce ne rendiamo conto.
Spero possa andare oltre il fenomeno della moda, che ha dimostrato di essere più consumistico che culturale. Vedo con preoccupazione l’ingresso della moda nel mondo del design, che con la propria forza economica e di comunicazione, potrebbe distruggere delicati equilibri che si sono creati in anni di lavoro dalla community a cui apparteniamo.”

A quali nuovi bisogni cerca di rispondere oggi il design?

“Ai bisogni a scala umana, vedo l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori, all’individuo singolo e non solo al mercato globale.”

Una delle sfide di maggiore attualità per un progettista é quella della compatibilità ecologica. Ritiene che sia un elemento tenuto in sufficiente considerazione?

“Credo sia più uno slogan utilizzato e ostentato un po’ da tutti… Senza sapere bene di cosa si tratta… La compatibilità ecologica è senza dubbio ormai parte della consapevolezza collettiva, quindi è dovere di ogni progettista rispondere alle necessità del momento, di ciò che il mondo chiede…”

Qualità è sinonimo di longevità?

“Qualità di progetto e di realizzazione sono sinonimo di longevità intesa nel suo significato più ampio, estetico, funzionale, conservativo… Da non confondere con la “moda” recuperare vecchi arredi, attribuendo loro significati che non hanno, solo perché vecchi.”

Cosa significa per lei design?

“Un termine molto abusato… Lo fa solo chi non ne parla.”

Ci segnala un giovane designer da tenere d’occhio?

“Henry Timi”

E un maestro da non scordare?

“L. Mies Van der Rohe”

In che modo internet, i social network e i new media stanno cambiando il design?

“Direi sono parte del processo di generazione del design, sono i fenomeni che creano i fenomeni, non solo nel design. Oggi ormai tutti noi parliamo un linguaggio nuovo, che è legato ai fenomeni social, rischiando di perdere di vista i veri obiettivi. Senza dubbio aiutano il fenomeno del design ad essere globale, ecco perché anche la moda sta entrandoci in modo prepotente.”

Come vede il futuro del design?

“Più attento all’unicità dei prodotti rispetto alla loro produzione in serie, facendo qualche passo indietro per recuperare i significati perduti durante gli anni della produzione di massa. Oggi la consapevolezza globalizzata a creato più conoscenza e cultura, quindi le aspettative sono più alte ma con meno disponibilità.”

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ultimo aggiornamento: 22-04-2016