In occasione del Salone del Mobile 2016, Designerblog ha incontrato ed intervistato il rinomato studio svizzero di design atelier oï che per USM ha realizzato il nuovo prodotto USM Inos Box: una serie di box, dall’aspetto morbido, disponibili in quattro dimensioni, che si adattano perfettamente alle misure di USM Haller, l’arredo più venduto del marchio USM. Grazie alle due diverse larghezze, i box trovano quasi infinite combinazioni. Un coperchio permette di comporli in altezza, uno sopra l’altro. Da solo invece, può trasformarsi anche in un elegante vassoio per servire o per presentare.

Come nasce USM Inos Box ?

“Il progetto nasce dall’idea di una pelle, di una protezione fra i mobili e il suo contenuto, un materiale morbido come un foglio tra il metallo duro e un contenuto prezioso.”

La forza di un brand come USM?

“La sua atemporalità, lo sviluppo di una icona del design e i mobili Haller che sono ormai diventati un classico.”

Come nascono i vostri progetti?

“L’approccio di atelier OI è di stabilire un rapporto intimo con il materiale, giocando con esso, trasformandolo, vedere fino a dove possono portarci, e così facendo anche attraversare le barriere tra le discipline. La nozione di proporre know-how relativi a questi materiali è per noi un valore molto importante.”

Nello scenario attuale, come si sposano oggi a vostro avviso creatività e commercio?

“L’intero progetto si basa su una richiesta che emerge dal mercato. Al fine di rispondere nel modo più preciso possibile a questa richiesta, restiamo in stretta relazione con la stessa, e teniamo sempre a mente sia la funzione del prodotto che la sua estetica. Cerchiamo di sviluppare una forma che proviene dalla funzione e dalle tecniche coinvolte.”

Il design potrebbe diventare mai un fenomeno globale come la moda (o lo è già)?

“Noi crediamo in un progetto che dura più di una collezione di moda. USM è un perfetto esempio di un marchio che ha gestito questo valore con un paio di prodotti, che sono tutti pensati per durare nel tempo, che non si limitano a essere vissuti come beni di consumo, che non contemplano il concetto di eccessivo.”

A quali nuovi bisogni cerca di rispondere oggi il design?

“Le tecnologie continuano ad andare avanti e sono in continua evoluzione, il design deve seguirle e lavorare con loro, o, al contrario andare anche a compensare tutto quello che manca in un mondo dove la tecnologia e gli elementi virtuali sono onnipresenti.”

Una delle sfide di maggiore attualità per un progettista é quella della compatibilità ecologica. Ritenete che sia un elemento tenuto in sufficiente considerazione?

“L’arredamento USM è un buon esempio di mobili sostenibili, può essere utilizzato per anni, trasformato e riutilizzato. Questo argomento è piuttosto delicato considerarndo l’equilibrio ecologico ed è anche difficile da stabilire considerando l’energia necessaria per il riciclaggio dei prodotti. Come progettisti cerchiamo di essere il più attenti possibile alla separazione dei materiali, come in Inos Box, le semplici connessioni tra gli strati possono anche essere separati facilmente, in modo da non avere oggetti composti.”

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ultimo aggiornamento: 14-04-2016