In occasione del Salone del Mobile 2016, Designerblog ha incontrato e intervistato Daniele Lago, Chief Executive Officer & Head of Design di Lago S.p.A, che ci ha raccontato tutte le novità Lago e con cui abbiamo parlato di Internet, design e futuro.

Quali sono le novità che presentate al Salone del Mobile 2016?

“Innanzitutto NEVER STOP., che è anche il punto #11 del Manifesto LAGO. NEVER STOP. è un’esortazione a vivere la vita appieno, una call to action che ha l’ambizione di diventare un movimento. Vogliamo veicolare un messaggio socialmente attivo, spingere le persone a non fermarsi mai, a coltivare quell’irrequietezza positiva che è alla base della creatività e della scoperta, quella che ti porta a muoverti nel mondo per cercare quello per cui sei nato. Al Salone, in fiera, ci presentiamo con un’esibizione, una mostra; un viaggio polisensoriale attraverso dieci interni italiani. Fra i nuovi prodotti: la cucina a isola Air, con questa circolarità che invita alla convivialità, i tavoli Air tondi, un nuovo acciaio che abbiamo cercato di rendere percettivamente più caldo grazie a delle incisioni sulla superficie, il rivestimento in ceramica dipinta a mano MadeTerraneo che, oltre che sulle cucine, decliniamo su tavoli e mensole e presentiamo in 6 nuovi colormood.”

Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono la cucina Air?

“Negli ultimi tempi mi sono reso conto dell’importanza dell’empatia come driver di sviluppo sia per quel che riguarda il design LAGO, che per la società in cui viviamo. Così ho pensato a una cucina dal design empatico che favorisse il dialogo e la condivisione. La cucina a isola Air ha una forma circolare, fatta per accogliere contemporaneamente il cuoco durante le sue preparazioni e i commensali. Il top integra anche il piano cottura a induzione ed è sospeso su gambe in vetro che lo fanno galleggiare nell’aria. Al Salone del Mobile la presentiamo con un diametro di 180 cm, dove poter mangiare anche in dieci persone, il top in vetro colorato bianco Puro Touch e completata dalla cappa Summilux che Fabrizio Crisà ha disegnato per Elica, ma sarà disponibile in diversi materiali e dimensioni.”

La forza di un brand come Lago?

“La consapevolezza che siamo in continuo divenire e che, ogni giorno, si può diventare persone migliori e di conseguenza un brand migliore, perché il vero capitale di LAGO è soprattutto quello umano.”

Il primo oggetto di design che hai comprato?

“May day di FLOS”.

Come si sposano oggi a tuo avviso creatività e commercio?

“Lo fanno attraverso il Design, che è una disciplina che, se pensata nella sua visione di insieme, è in grado di migliorare sia la qualità della vita, che la qualità del business delle persone e delle imprese. Noi utilizziamo il Design per portare un cambiamento nel modo di vivere spazi come uffici, co-working, B&B, strutture di accoglienza, negozi, caffetterie…Occorre migliorare l’esperienza di questi luoghi, perché ci trascorriamo molto del nostro tempo e abbiamo bisogno di sentirci bene dentro a questi spazi. Noi abbiamo risposto a quest’esigenza con il LAGO INTERIOR LIFE NETWORK, una rete di luoghi e persone in cui il design si fa attivatore di connessioni e di significato.”

(provocazione): Il design potrebbe diventare mai un fenomeno globale come la moda (o lo è già)?

“Io lavoro perché il design diventi la disciplina che può realmente cambiare positivamente il mondo. Auspico non diventi mai troppo mainstream per poi perdere profondità culturale… il design deve dare senso alla vita.”

A quali nuovi bisogni cerca di rispondere oggi il design?

“Come dicevo prima, c’è bisogno di stare bene dentro agli spazi in cui viviamo, ma c’è anche bisogno di viverli in modo nuovo. Abbiamo sviluppato questo progetto TALKING FURNITURE che mette il focus su quel che accade attorno all’oggetto, più che sull’oggetto stesso, perché la vita avviene attorno agli oggetti. Così abbiamo agganciato contenuti ai nostri arredi. Basta scaricare l’app LAGO e strisciarla sul logo presente sugli arredi LAGO per accedere a informazioni sul prodotto, ma anche altri contenuti. Ad esempio, passando il telefonino vicino al letto del tuo bambino compare una storia da leggergli, in cucina trovi le ricette di stagione…In questo modo il Design è a servizio della vita.”

Una delle sfide di maggiore attualità per un progettista é quella della compatibilità ecologica. Ritieni che sia un elemento tenuto in sufficiente considerazione?

“Credo non sia sufficientemente considerato in generale. Questo tema è molto complesso, il pianeta non farà sconti e credo che servirà una cultura sociale diversa per sviluppare anche quella ambientale. Dobbiamo lavorare nel costruire questo terreno fertile, affinché possa affrancarsi questa nuova sensibilità… allora potremmo vincere le sfide.”

Qualità è sinonimo di longevità?

“Assolutamente sì. La qualità è un valore che cerchiamo di mettere in tutti i nostri arredi, tanto che uno dei cromosomi del DNA Lago è “Timeless”, senza tempo. Il nostro design è basato su concetti essenziali che attraversano i tempi. I nostri prodotti hanno semplicità formale e materiali eccellenti, due aspetti che li fanno durare nel tempo, ma hanno in sé anche l’amore di chi li crea in ogni dettaglio. La laccatura interna dei contenitori, l’utilizzo di materiali nobili come il legno Wildwood, la filigrana a 45° del 36e8 sono tutti dettagli che abbiamo scelto di curare per offrire un prodotto che travalichi le mode e di fatto metta sul mercato oggetti che durino molti anni, così ridurremmo anche l’inquinamento.”

Cosa significa per te design?

“Oltre a darti la possibilità di cambiare il mondo, è anche la capacità di cercare, scoprire, riconoscere e progettare la “bellezza della visione di insieme”, come abbiamo dichiarato al punto #7 del nostro manifesto. Per progettare in LAGO abbiamo una nostra bussola: CERVELLO, CUORE e CORAGGIO, perché l’umano ha bisogno dell’energia che queste tre latitudini del corpo sono in grado di generare insieme. Per me il Design, però, è anche un approccio capace di farmi vedere la realtà con spirito positivo, in maniera olistica, per creare impatto e cambiamento in ogni situazione che tocco…è un’ottima guida di vita. Il concetto di esperienza è sempre più centrale nella nostra epoca ed è per questo che il prodotto da solo non è più sufficiente per generare cambiamento; solo una visione di insieme ed empatica di prodotti, persone, luoghi può portare a creare atti vitali per il benessere umano. Il Design e i suoi designer devono tornare ad occuparsi anche di altro: non solo del “pieno”, ma del “vuoto”.”

Ci segnali un giovane designer da tenere d’occhio?

“Andrea Leoni.”

E un maestro da non scordare?

“Castiglioni.”

In che modo i social network, internet e i blog stanno cambiando il design?

“Sono strumenti che ti permettono di entrare in connessione con molte più persone, con il mondo intero…su Facebook, ad esempio, siamo connessi a 700.000 persone. Sono strumenti che permettono di ascoltare i bisogni e le necessità, di raccogliere opinioni. Il nostro Design parte sempre dall’ascolto e poi diventa proposta. Il digitale rende poi più democratiche le opinioni e per certi versi sta sconfiggendo un mondo che troppo spesso si è autocelebrato.”

Come vedi il futuro del design?

“Da solido diventerà sempre più liquido.”

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ultimo aggiornamento: 13-04-2016