Designerblog ha incontrato ed intervistato Patrizia Lunghi, Country Manager Italia per Siematic, che per la Milano Design Week 2016 presenta l’evento “Your Lifestyle, your kitchen”.

Quali sono le novità che presentate per il salone del mobile 2016?

“Your lifestyle – Your kitchen” è lo slogan con il quale SieMatic presenta i tre stili URBAN, PURE e CLASSIC alla Milano Design Week. Ogni stile del marchio tedesco rappresenta una filosofia di vita personale e contemporanea, di per sé determinante, che non si esprime solo nel design dei mobili, nella scelta dei colori o dei materiali, ma piuttosto nella concezione progettuale degli spazi nella loro interezza. Le tre “famiglie” SieMatic rispecchiano le tendenze più attuali e ambite a livello internazionale nel settore dell’arredo cucine e sono perfettamente riassunte dal concept del nuovo Show-Room di viale Monte Santo 8 a Milano. Protagoniste di questo spazio sono i nostri due ultimi gioielli che tanto successo stanno riscuotendo in tutto il mondo. Innanzitutto, la SieMatic 29, vincitrice del German Design Award lo scorso ottobre, è la re-interpretazione funzionale e versatile della cucina buffet tradizionale. Un mobile solitario multifunzionale e flessibile che rappresenta un “Signature Piece” dello stile URBAN, il più giovane degli stili SieMatic. Inoltre, ma non meno affascinante, la BeauxArts 0.2, la geniale creazione di Mick De Giulio, il designer americano che sarà protagonista del nostro evento del 13 aprile e che incarna l’anima “CLASSIC” della nostra azienda.”

Quanto conta oggi l’innovazione tecnologica per la vostra azienda?

“Tecnologia e innovazione fanno parte da sempre del dna di SieMatic che non ha mai smesso di investire nella ricerca trasformando questo aspetto in uno dei suoi punti di forza. Siamo infatti uno dei pochi marchi che possiede anche un laboratorio interno in cui vengono effettuati test costanti che contribuiscono a creare cucine altamente funzionali. Sistemi brevettati per le attrezzature interne, meccanismi all’avanguardia per l’apertura e la chiusura delle ante, porte usb, materiali sempre più resistenti ed ecologici, sono solo alcuni degli esempi che evidenziano come, in questa epoca dove la tecnologia è tutto, SieMatic non è certo rimasta a guardare.”

Come si sposano oggi a suo avviso creatività e commercio?

“Nel segmento di mercato medio-alto/alto la creatività s’impone. La differenziazione diventa la base del commercio. Più il target si eleva, più le proposte devono arricchirsi di contenuti creativi, che tuttavia devono sempre essere anche funzionali, non solo di design. Questo aspetto vale in particolare per il settore delle cucine. Infatti SieMatic ha sempre svolto un ruolo attivo nel creare prodotti “esclusivi” ma rivolti concretamente a soddisfare le richieste di una clientela sempre più esigente. Emergere non vuol dire solo offrire un prodotto diverso, ma garantire l’eccellenza. La cucina è il cuore della casa, il crocevia degli umori delle persone per cui un ambiente caldo, famigliare e tagliato sulle esigenze delle persone, fa la differenza tra un semplice mobile e “il” mobile.”

Una delle sfide di maggiore attualità per le aziende oggi é quella della compatibilità ecologica. Ritiene che sia un elemento tenuto in sufficiente considerazione?

“Per SieMatic il tema della sostenibilità occupa un posto di particolare rilievo, e non solo perché il legno è la materia prima più importante per i suoi prodotti. Fedele al motto aziendale “Di preferenza il meglio”, anche l’impatto ambientale di SieMatic è di molto inferiore allo standard del settore. Infatti l’obiettivo è sempre stato quello di tener conto delle nuove conoscenze in campo ecologico, applicando un numero crescente di misure efficaci in ogni settore aziendale e facendo confermare la qualità di tali misure ed i loro risultati anche da Istituti neutrali. Grazie a linee di produzione moderne, SieMatic garantisce un uso ottimale dei materiali con residui minimi, che vengono riciclati al 100% o trasformati in energia negli impianti di riscaldamento interni. La salvaguardia del pianeta passa anche attraverso il senso di responsabilità delle imprese, e SieMatic non si tira indietro davanti a questa sfida che è interesse di tutti.”

Qualità è sinonimo di longevità?

“Un prodotto di alta qualità, curato nei minimi dettagli, ha sicuramente una durata maggiore rispetto ad altri prodotti che utilizzano materiali di base scadenti. Questi principi valgono in particolare nel settore della cucina. Spesso ci si lascia attrarre da cucine dal design accattivante, senza considerare la “qualità interna”, a partire dal materiale di costruzione dei corpi e delle facciate, ai meccanismi, alle cerniere o alla finitura stessa. SieMatic è molto attenta a tutti questi particolari e infatti non è sbagliato affermare che le nostre cucine sono come un diamante, per sempre!”

In che modo i social network e i blog stanno cambiando il design?

“Con l’avvento del Web 2.0, anche nel settore dell’interior design è cambiato completamente il modo in cui privati, aziende e professionisti, interagiscono. I social network e i blog offrono infinite opportunità di trovare ispirazione e spunti in questo ambito. Basti pensare per esempio, a Pinterest, dove tra i 5 settori più seguiti c’è proprio l’Home Decor. Architetti e professionisti lo usano anche come strumento di lavoro per prendere spunti da utilizzare come base per la creazione dei loro progetti. Questi nuovi canali sono destinati ad avere sempre più spazio perché fanno parte, più che le riviste e i giornali, della quotidianità delle persone. La foto di una cucina su Instagram o Facebook ha un impatto più forte perché passiamo le ore con il cellulare o davanti al computer dimostrando come il design non sia più fine a se stesso, ma il risultato di relazioni e confronti con i diversi target di riferimento su piattaforme pressoché infinite.”

Ci segnala un giovane designer da tenere d’occhio?

“Trovo particolarmente interessanti e degni di nota i giovani designer Attilio De Palma, Andrea Longo e Enrico Nicli – laureati in Architettura al Politecnico di Torino – che insieme hanno formato il gruppo “Equoatelier”, vincendo il primo premio al concorso Tokyo Pop Lab 2016. Il tema del concorso era “Ideare un laboratorio di cultura popolare a Tokyo”, valutando in maniera critica le principali correlazioni tra produzione culturale e architettura/interior design. Una sfida che hanno egregiamente superato, creando una solida base per il loro futuro professionale e dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, che i designer italiani sanno essere ancora all’avanguardia.

E un maestro da non scordare?

“Difficile citarne uno solo. Per me i grandi maestri dell’Italian Design, i protagonisti della prima e gloriosa stagione del Made in Italy che non potrò mai scordare sono: Achille Castiglione, Ettore Sottsass, Vico Magistretti e Alessandro Mendini, dei geni che hanno fatto, e continuano a fare, la storia del design mondiale.”

Come vede il futuro del design?

“Sono convinta che il futuro del design si giochi nell’equilibrio tra tradizione e modernità, avanguardia e rispetto per un passato che ha ancora molto da insegnarci. Per chi progetta, la nuova frontiera è nell’”Internet delle cose”, ma penso anche che le qualità “analogiche” di un designer “tradizionale” sono proprio quello che serve in questo nuovo mondo connesso per rendere la tecnologia non invadente, gentile e più umana, e quindi un po’ più bella. Il design del futuro ha il compito di capire l’essenza delle relazioni – tra le persone e la tecnologia e sempre di più tra le cose stesse – e di riprogettarle affinché siano più intuitive, più semplici, più appaganti e significative. Un futuro colmo d’ottimismo direi per riscoprire le linee e le forme intorno a noi che alla fine diventano ciò che chiamiamo “design”.

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ultimo aggiornamento: 13-04-2016