Designerblog ha incontrato ed intervistato Marco Acerbis che per Talenti Outdoor Living, azienda umbra produttrice di arredi per esterni, in occasione del Salone del Mobile 2016 ha realizzato la nuova collezione Eden.

Come nasce la collezione Eden per Talenti?

“Volevamo una collezione di grande eleganza e presenza, ma al tempo stesso leggera. Ecco quindi l’idea di far dialogare volumi e linee in modo di innescare una tensione forte. Lo stacco da terra quasi magico è una componente importante in questo equilibrio e la soluzione cantilever una modo fondamentale per rendere il prodotto ancora più elegante.”

La forza di un brand come Talenti?

“Essere giovane e attento al mercato.”

Qual è il tuo giardino segreto?

“Un giardino di un monastero visto in Bhutan e che è il mio rifugio contemplativo”.

Qual è la differenza tra interior design e outdoor design?

“A parte gli agenti atmosferici che influiscono su materiali e scelte varie oggi non c’è quasi differenza. Il design sta arrivando ovunque e per ogni luogo del vivere umano c’è sempre la scelta smart del design contemporaneo.”

Il primo oggetto di design che hai comprato?

“La lampada Arco di Castiglioni”.

Come nascono i tuoi progetti?

“Mai nello stesso modo e sempre da suggestioni visive che poi rielaboro nella mente in modo più o meno conscio.”

Come si sposano oggi a tuo avviso creatività e commercio? 

“Il successo commerciale di un prodotto non è necessariamente sinonimo di successo di design, ma siccome il design comunica se stesso tramite l’acquisto da parte di un cliente non puó esistere senza il commercio.”

Il design potrebbe diventare mai un fenomeno globale come la moda (o lo è già)?

“Non saprei, non mi interessa molto il concetto di globale o globalizzazione, penso siano anzi connotazioni negative, di un mondo che sta sempre più diventando uguale dal punto di vista commerciale e dove si stanno perdendo le identità sociali e culturali dei singoli paesi. Per me il design, nel senso dell’equilibrio tra forma funzione e prezzo, dovrebbe essere ovunque, è un modo di pensare e di vivere. La moda nulla ha a che vedere con questo per ora, agisce su altre leve, sulla percezione del brand, non sul design.”

A quali nuovi bisogni cerca di rispondere oggi il design?

“Il vero problema del design secondo me è che stiamo passando sempre più dal mondo fisico materiale al mondo non fisico e multimediale. Quindi meno oggetti per la vita e più immagini usa e getta…”

Una delle sfide di maggiore attualità per un progettista é quella della compatibilità ecologica. Ritieni che sia un elemento tenuto in sufficiente considerazione? 

“Non credo assolutamente che la compatibilità ecologica sia una sfida per i progettisti, lo è per tutti! compresi quelli che comprano oggetti in plastica mal costruita a due lire e li buttano dopo qualche mese … Attenzione che l’usa e getta di prodotti economici che durano poco o che ti fanno stufare subito è peggio di tante altre cose…”

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ultimo aggiornamento: 12-04-2016