Designerblog ha incontrato ed intervistato, in occasione del Salone del Mobile 2016, Thorsten Muck, CEO di Thonet GmbH, la storica azienda tedesca fondata da Michael Thonet, che presenta in fiera l’inedito tavolo d’appoggio 1025 progettato dal designer belga James van Vossel, al collezione Thonet All Seasons che comprende alcuni dei classici in tubolare d’acciaio di epoca Bauhaus, come le sedie cantilever S 33 e S 34 di Mart Stam e la poltrona lounge S 35 di Marcel Breuer, rinnovati nei colori e nei materiali per essere perfetti anche per gli spazi outdoor e ancora il tavolo 1060 in legno curvato progettato da Jorre van Ast, e l’ampliamento della serie lounge 860.

Una storia lunga quasi 200 anni che ha rivoluzionato il mondo del design, ce la racconta?

“Michael Thonet è stato un imprenditore che ha sempre pensato in modo olistico. Non ha progettato solo prodotti rivoluzionari come la famosa sedia 14 in paglia di Vienna per il „Kaffeehaus“ (che oggi si chiama modello 214), ma ha anche considerato tutti i processi che si celano dietro un prodotto, dalla produzione alla consegna. Per esempio ha creato negozi aziendali per le spese quotidiane e in seguito anche una valuta, Thonet, con la quale i collaboratori potevano pagare. Voleva creare una sedia che si diversificasse molto dai mobili dell’epoca. Lo stesso approccio avevano i docenti del Bauhaus a Dessau che si sentivano inspirati del linguaggio progettuale di Thonet e volevano creare una sedia che fosse un simbolo per le nuove forme d’abitare. Questi pensieri hanno anche oggi un’influenza su di noi e il nostro pensiero aziendale, e continuano ad essere parte della nostra „design carta“, che è l’immagine guida per il nostro sviluppo prodotto.”

Quali sono le novità che presentate per il salone del mobile 2016?

“Presenteremo alcune novità. Prima di tutto vorrei menzionare la nostra nuova collezione Thonet All Seasons con la quale abbiamo arricchito le nostre sedute classici in tubolare d’acciaio per l’uso outdoor. Abbiamo sviluppato una speciale applicazione che si chiama ThonetProtect che offre un’alta resistenza alla corrosione e soddisfa anche gli standard della industria tedesca automobilistica. Poi presenteremo un nuovo tavolo in legno curvato che abbiamo sviluppato insieme a Jorre van Ast. Inoltre ci sono alcune aggiunte al nostro programma del divano di legno curvato, nuovi mobili lounge, una nuova lampada nella tradizione del Bauhaus e, infine, un tavolino d’appoggio che gioca con prospettive alternanti.”

Come si sposano oggi a suo avviso creatività e commercio?

“I commercianti devono essere molto creativi per sopravvivere alla competizione in negozio e online. Essenziale è il ruolo della scelta delle collezioni più interessanti tra la diversa offerta dei produttori. Personalmente mi piace molto che nel nostro settore, quello dell’arredo, ci siano un dialogo senza euguali tra progetto e vendita.”

Una delle sfide di maggiore attualità per le aziende oggi é quella della compatibilità ecologica. Ritiene che sia un elemento tenuto in sufficiente considerazione?

“Thonet ha il certificato Green Globe, che non tiene conto solo degli aspetti ecologici, ma anche dei valori etici e morali. Da quest’anno abbiamo inoltre lo status “Gold” perchè ci sono stati una crescita e un miglioramento continui per un periodo di 5 anni. Ad esempio l’energia che utilizziamo deriva tutta da fonti rinnovabili e provvediamo alla compensazione dell’anidride carbonica prodotta dai viaggi dei nostri collaboratori.”

Qualità è sinonimo di longevità?

“Dipende da come vengono definiti questi due concetti, ma noi crediamo di sì, perchè in Thonet interpretiamo la longevità dei prodotti come una qualità degli stessi.”

Cosa significa per lei design?

“Design per noi è 
un approccio olistico progettuale per lo sviluppo di nuovi prodotti. Non lasciamo nessun aspetto al caso. Ci occupiamo di ogni piccolo dettaglio per capire quale influenza potrebbe avere per il comfort, la longevità, la cura delle risorse etc…”

Ci segnala un giovane designer da tenere d’occhio?

“Stiamo lavorando ad un nuovo progetto con uno studio di design svedese guidato da Hung Ming Chen e credo che questo studio presenterà progetti molto interessanti in futuro.”

E un maestro da non scordare?

“Sono sempre stato impressionato da Peter Behrens. Il suo approccio universale, che ha coinvolto la disciplina del design così come l’architettura e la comunicazione, mi ha molto colpito e sicuramente influenzato.”

In che modo i social network e i blog stanno cambiando il design?

“Io sono dell’opinione che aiutino a formare il gusto, anche se questo tende a diventare globale. Le differenze che si trovano nelle diverse clientele si fondono e confondono, superando anche certe barriere culturali. Questa conseguenza dei social media, di collegare “intellettualmente” le popolazioni di tutto il mondo, mi piace molto.”

Come vede il futuro del design?

“Il design sta diventando sempre più importante. La cosa che mi piace in particolare è la tendenza a guardare in modo sempre più attento agli effetti dei prodotti sul pianeta, a quali conseguenze e ripercussioni hanno i prodotti sull’ambiente e sul benessere delle persone. Grazie a questa sensibilità si possono realizzare prodotti migliori, assicurando anche una più alta qualità della vita quotidiana di ognuno di noi.”

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ultimo aggiornamento: 12-04-2016