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Tra tutti gli elementi d’arredo progettati da Bartoli Design, c’è ne uno in particolare che ha segnato la sua storia. Si tratta delle sedute, 81 quelle progettate fino ad oggi, di cui 40 sedie.

Insomma, non si può certo dire che manchi l’esperienza, anzi, alcune delle sedute hanno fatto la storia del design, come la 4875 disegnata per Kartell, la prima sedia realizzata interamente in polipropilene, inserita nella collezione permanente del Centre Pompidou di Parigi, oppure la Breeze disegnata per Segis, pluripremiata e ospitata al museo Vitra e nella collezione permanente del Thessaloniki Design Museum. Non da meno la R606 Uno, sempre per Segis, che nel 2008 ha vinto il premio Compasso d’Oro ADI. Queste, come le altre, fanno parte dei cataloghi di importanti aziende del design italiano ed arredano case, uffici e spazi pubblici in tutto il mondo da oltre cinquant’anni .

Anna Bartoli, allora, ci spiega il procedimento che sta dietro la nascita di una sedia: “Il tema della sedia è un classico per i designer: rappresenta l’icona del progetto di design, quindi ogni designer vorrebbe progettarne almeno una. Il progetto di una sedia significativa è un tema difficile. Oggi esistono moltissime sedute, realizzate in diversissimi materiali e per tutti i gusti. Razionalmente non ci sarebbe alcuna necessità, eppure il mercato continua a ricercare nuove sedie, perché la seduta è un archetipo nella cultura dell’uomo oltre che uno degli oggetti più usati nella vita comune. Il mix degli ingredienti nel design di una sedia è una combinazione originale tra parte strutturale, ergonomia ed estetica, non necessariamente in questo ordine. La “forma” delle sedie è davvero un tutt’uno con le altre componenti del design, molto più che per altri prodotti. La sedia deve essere confortevole, forte, piacevole su tutti i lati. L’estetica della sedia singola deve essere significativa e allo stesso tempo non infastidire quando molte sedie sono affiancate. Quando iniziamo il progetto di una sedia definiamo un briefing con il cliente, che individui la “specie” di seduta da progettare, tra le tante possibili: sedia o poltroncina, con o senza braccioli, impilabile o no, morbida o rigida, da interno o da esterno, adatta ad uso residenziale o per luoghi pubblici, base a quattro gambe, a slitta, a trespolo, a razze, su disco, su barra, monolitica, a pozzetto. Contemporaneamente ci caliamo nella cultura aziendale del committente, per capire su quali spunti tecnologici e di linguaggio formale lavorare.”

Tre esempi di sedie in particolare, mostrano come il loro design sia inscindibile dalla scelta del materiale, sono Breeze, Napi e Sen-to.

Partiamo da Napi, realizzata per Bonaldo e nata dalla precisa esigenza di una sedia confortevole ed imbottita ma non rivestita in tessuto o pelle. Il poliuretano integrale è il materiale scelto per la scocca sedile-schienale: semplice in senso positivo, non snob.

Sen-Su e Sen-to per Da a, invece, nascono da due obiettivi diversi. Nella prima c’è la volontà di tradurre l’ispirazione poetica – la leggerezza dei tradizionali ventagli giapponesi Sensu – rispettando le regole che impone la tecnologia di lavorazione del filo di acciaio. Sperimentando svariati modi per piegare, curvare, accostare e saldare i tondini, si è ottenuto un equilibrio visivo, comfort, robustezza e fattibilità tecnica. Il risultato è una seduta il cui elemento focale, tecnico e grafico, è la spina dorsale, dove molteplici elementi a V si alternano e si riflettono creando un disegno caratterizzante, estremamente leggero, eppure solido. Mentre per Sen-To, l’obiettivo è stato progettare una seduta esplorando una tipologia contemporanea di intreccio manuale, utilizzando una corda tecnica. Ne è risultata una seduta comoda con un effetto grafico minimale.

Infine, Breeze per Segis è stata progettata per soddisfare esigenze estetiche e di comfort soprattutto in ambienti pubblici. Per questo, ha una struttura in tubo di alluminio curvato, telaio in alluminio pressofuso, sedile e schienale in polipropilene stampato ad iniezione con finitura goffrata, disponibili in svariati colori alcuni dei quali ignifughi. Estremamente robusta e leggera, è impilabile fino a 13 pezzi terra ed in numero virtualmente illimitato su carrello.

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ultimo aggiornamento: 22-11-2015