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Dal 17 novembre al 9 gennaio, Antonia Jannone presenta una mostra dedicata ad Umberto Riva, in occasione della riedizione delle lampade da lui disegnate. Le due lampade E63 e Lem disegnate da Umberto Riva – uno dei nostri maestri più schivi e geniali – ritornano in produzione con rinnovato vigore. Le nuove versioni di queste lampade, messe a punto grazie a un proficuo e constante lavoro di confronto con Riva, saranno esposte accanto a una selezione di disegni che ne documentano il processo progettuale e che consentiranno di approfondire la conoscenza di uno degli artefici italiani di un innovativo concetto dell’abitare. A raccontare la mostra il catalogo con testi di Beppe Finessi.

La E63 viene prodotta da Francesconi nel 1969. La sua struttura, con gli elementi di collegamento dei suoi tre blocchi funzionali ben delineati e in evidenza, insieme alla forma scelta per le sue componenti contribuiscono a renderla formalmente plastica. I materiali scelti per la riedizione di quest’anno – acciaio, rame e bronzo – sottolineano ancora di più questo riferimento formale e mettono in atto un interessante gioco di riflessi che amplifica il portato luminoso della lampada.

La lampada Lem, originariamente prodotta in una resina semitrasparente da Francesconi e poi rieditata da FontanaArte nel 1991 con il nome Dilem, nella versione proposta dalla Galleria Jannone ha il diffusore, orientabile, in due colori opachi – verde acqua e arancione – ed è disponibile in due modelli: a morsetto e con piantana.

Proprio per sottolineare il carattere di unicità di questi due progetti di Umberto Riva, frutto di quell’eccezionale periodo creativo del design italiano che furono gli anni Sessanta che ha saputo produrre veri oggetti di culto, l’operazione promossa da Antonia Jannone prevede esclusivamente serie limitate: 9 pezzi per ogni variante materica e tipologica di ognuna delle due lampade. Ogni esemplare porterà la firma del designer e sarà provvista di certificato di autenticità.

Classe 1928, milanese, Umberto Riva ha studiato architettura a Venezia. Dal 1960 progetta edifici, interni e oggetti animato da uno stesso approccio pragmatico da “architetto-artigiano”, partendo dal disegno, dallo studio del contesto e dalla sperimentazione con i materiali, accostati in modo da esaltarne le caratteristiche intrinseche, ognuno valorizzato per le proprie potenzialità. Nelle sue lampade il rispetto per i materiali e la cura dei dettagli, frutto di un lavoro in sinergia con gli artigiani espressione di una produzione lontana dai principi dell’omologazione, le trasforma in pezzi preziosi, da collezione, opere d’arte in formato domestico.

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ultimo aggiornamento: 13-11-2015