[blogo-gallery id=”175822″ layout=”photostory” title=”Listone Giordano: il viaggio tra legno, vini, arte e sostenibilità, le foto” slug=”listone-giordano-il-viaggio-tra-legno-vini-arte-e-sostenibilita-le-foto” id=”175822″ total_images=”135″ photo=”0,1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12,13,14,15,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25,26,27,28,29,30,31,32,33,34,35,36,37,38,39,40,41,42,43,44,45,46,47,48,49,50,51,52,53,54,55,56,57,58,59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71,72,73,74,75,76,77,78,79,80,81,82,83,84,85,86,87,88,89,90,91,92,93,94,95,96,97,98,99,100,101,102,103,104,105,106,107,108,109,110,111,112,113,114,115,116,117,118,119,120,121,122,123,124,125,126,127,128,129,130,131,132,133,134″]

Un viaggio speciale ci porta a conoscere la famiglia Margaritelli, legata alla generosità della terra e alla capacità dell’uomo, nel rispettare e mettere al primo posto il rispetto della natura ed un uso responsabile dei frutti che essa regala, proprio da questi valori nascono il forte amore per il legno e il vino.

In nostro viaggio inizia nel 1870, quando la Famiglia Margaritelli lega il proprio nome e la propria storia alla natura che rende unica la terra Umbra. Sono passati ben 141 anni da quando Eugenio Margaritelli si specializza nella produzione di utensili meccanici per l’agricoltura e le lavorazioni forestali. L’amore per il legno è il fil rouge del gruppo Margaritelli che va dai pavimenti in legno Listone Giordano alle traverse ferroviarie, dalle barriere di sicurezza per opere stradali fino a vitigni che producono vini di eccelse qualità.

I vini Terre Margaritelli sono una delle espressioni di questo connubio interpretato con passione dalla Famiglia che ha sempre legato al legno, e al rispetto dei valori della natura, oltre un secolo della propria storia. Nascono così, da vitigni selezionati che crescono in Umbria e i cui frutti si affinano in fusti di rovere, 4 etichette di vino umbro IGT in più di 50.000 bottiglie e le prime bottiglie di rossi e bianchi DOC Torgiano.

Il rovere, utilizzato per i fusti, proviene dalla foresta di Bertranges, tra le più rinomate di Francia per l’inimitabile qualità del suo legno: qui una pianta di rovere impiega oltre 180 anni per completare il suo ciclo di crescita, sotto la custodia di oltre sette generazioni di uomini e nel pieno rispetto della natura per cui nessuna pianta può essere tagliata senza aver prima garantito la messa a dimora di un nuovo esemplare.

Un altro esempio che dimostra la concreta attenzione per la natura da parte della Famiglia Margaritelli, è l’impegno nel progetto My Forest, che unisce idealmente due continenti quello europeo e americano, declinato da Listone Giordano come Biosphera e che riveste per l’azienda umbra un significato molto più ampio e ha origini molto più profonde e radicate nel tempo. Lo scopo per Listone Giordano è effettuare un censimento ed una gestione sostenibile della foresta che interesserà, a regime, un territorio di oltre 50.000 ettari. L’obiettivo finale vuole essere la messa in atto di piani di cooperazione internazionale, coinvolgimento delle istituzioni e comunità locali, puntando all’eco-certificazione di alcune specie legnose tropicali.

Anche in Italia non manca l’impegno nella salvaguardia del patrimonio forestale. In Umbria, l’azienda, ha realizzato la più importante opera di riforestazione italiana di latifoglie mettendo a dimora ben 25.000 nuove piante di rovere nella foresta di Città della Pieve, opera che è stata presa come modello per l’intero Appennino centrale. L’iniziativa, che nel suo complesso interessa in territorio di oltre 150 ettari, ha ottenuto, primo caso in Italia nel suo genere, la certificazione secondo lo standard internazionale FSC.

É nel cuore dell’Umbria, tra vigne e colline, che sono immersi gli stabilimenti in cui nasce Listone Giordano. Rispettare l’aria, la terra, tutelare la salubrità delle acque, così come il paesaggio circostante, consumando al minimo l’energia e avendo cura di recuperare ciò che ancora utilizzabile. Proprio qui, nel cuore dell’Umbria, solo a pochi passi di distanza gli uni dagli altri, nascono vini e pavimenti in legno rinomati e apprezzati nel mondo intero, sinonimi di quell’eccellenza e genialità che contraddistingue i prodotti “fatti in Italia”.

Un successo costruito sull’innovazione tecnologica, che affonda però le proprie radici nel passato: è dal 1904 che l’azienda lega a questa materia unica e preziosa tutta la propria storia. Per farlo ha dovuto prima conoscerla a fondo, rispettandola e garantendole prosperità. Dalle celebri foreste di Borgogna ove Margaritelli ha appreso i segreti di una selvicoltura millenaria fatta di competenza, saggezza e rispetto della natura. Da questi stessi valori ha tratto origine la propria missione. Un disegno d’impresa costantemente orientato alla perfezione che da sempre privilegia la ricerca di soluzioni originali e l’esplorazione delle vie meno battute.

Sin dall’inizio la lavorazione del legno comincia dalla foresta. Oggi questa tradizione prosegue nello stabilimento Margaritelli di Fontaines, realizzato nel cuore della Borgogna nel 1961, dove viene curata la selezione della materia prima nel più scrupoloso rispetto della normativa francese sulla gestione ecologica e rinnovabile della foresta, secondo un codice che risale addirittura al 12° secolo. La gestione si svolge attraverso un ciclo integrato che abbraccia un periodo di circa 180 anni. In questo arco di tempo ogni albero viene censito, numerato e poi seguito nella sua evoluzione per garantire un graduale incremento delle risorse boschive. Ogni albero tagliato è sistematicamente reimpiantato.

Lo stabilimento di Fontaines ha una capacità produttiva di ben oltre 60 mila metri cubi annui e costituisce tutt’oggi una delle più grandi e moderne realtà industriali di prima trasformazione dei legni duri a livello mondiale. La possibilità di selezionare direttamente le migliori materie prime all’origine, unitamente alle particolari tecniche di segagione ed essicazione impiegate, assicurano all’intero gruppo uno straordinario vantaggio competitivo in termini di qualità e valore aggiunto. Il percorso intrapreso dall’azienda nel rispetto delle risorse forestali ha avuto come primi risultati il conseguimento delle certificazioni FSC E PEFC della propria catena di custodia. Un cammino che ha già portato alla certificazione di tutte le specie europee e l’estensione dello stesso impegno anche in ambito internazionale.

Lo stabilimento di Miralduolo di Torgiano sorge in Umbria perfettamente integrato con la natura in un contesto di grande pregio paesaggistico. Dedicato alle fasi di lavorazione tecnologicamente più sofisticate che concludono il ciclo produttivo, Listone Giordano, è considerato oggi un modello di riferimento per automazione impianti e valori organizzativi. Tale impostazione industriale trova significativa rappresentazione nel magazzino automatizzato, piattaforma logistica unica nel suo genere per dimensioni e modernità tecnologica. Lo stabilimento di Ardentes, in Francia, caratterizzato come uno dei più importanti poli produttivi di parquet a livello europeo, alimenta infine l’intera gamma di pavimenti Parqueterie Berrichonne, storica azienda francese di pavimenti in legno acquisita da Margaritelli nel 1999.

La forza che permette al Gruppo Margaritelli di rinnovare i propri prodotti, aggiornare le tecniche di produzione e perfezionare le metodologie di commercializzazione nasce dal dedicare gran parte delle proprie energie al campo della ricerca. Affiancandosi in questo impegno alle università e agli istituti più affermati, Margaritelli coniuga la propria vocazione industriale con un costante approfondimento delle tematiche relative allo studio del legno e delle sue tecnologie applicative, a partire dai problemi della riforestazione e della tutela ambientale, fino all’utilizzo del materiale in prodotti innovativi e ecologicamente compatibili. Nascono da questo impegno, oltre al brevetto Listone Giordano (1983), rivoluzionario parquet multilayer, metodologie di lavorazione decisamente uniche quali il taglio di quarto, realizzato su scala industriale che permette un grande miglioramento nella qualità dei segati in termini sia tecnici che estetici, il procedimento di essicazione su basso spessore, le vernici Xplus ad altissima resistenza, così come le innovative finiture ad olio naturale.

Nel 2006 nasce il progetto Atelier, un prodotto unico per caratteristiche formali ed intrinseche. Le tecniche manuali della tradizione vengono messe al servizio di una realizzazione dai contenuti avanzati, pensata per corrispondere ad un modo nuovo di pensare i pavimenti in legno. Il pregio delle collezioni Listone Giordano Atelier sta nelle lavorazioni artigianali eseguite dalla mano dell’uomo secondo i saperi di un tempo sfruttando strumenti, prodotti e tecniche riscoperti oggi per rendere ogni lista un pezzo unico e irripetibile.

Nel 2008 nasce Natural Genius un progetto di grande respiro che, attraverso una serie di iniziative, intende celebrare la genialità nelle più diverse espressioni di arte, musica e architettura. Con Natural Genius, Listone Giordano è la prima azienda nel settore delle pavimentazioni in legno ad affidare alla creatività di cinque talenti nei settori dell’architettura, del design e della grafica, l’interpretazione contemporanea dei pavimenti in legno: Michele De Lucchi, Massimo Iosa Ghini, Matteo Nunziati, Enzo Calabrese e Marco Tortoioli Ricci. Natural Genius è un’evoluzione concettuale della collezione Atelier e il risultato sono soluzioni impreviste che introducono commistioni inedite di diversi materiali, finiture, geometrie ed effetti di luce.  

Nel 2009 Listone Giordano si rinnova rimanendo però fedele alla propria identità e agli elevati standard qualitativi, estetici e tecnologici è nel DNA di Listone Giordano. Nasce una nuova gamma di prodotti più attuali, innovativi e suggestivi, alla quale si affianca l’imponente lavoro e gli ingenti investimenti profusi nel processo in atto di certificazioni per alcuni legni sudamericani. La nuova gamma, fortemente caratterizzata da un’accurata selezione di essenze lignee e della continua ricerca in ambito di finiture e trattamenti che esaltino la naturale bellezza della materia, è in grado di creare delle proposte d’avanguardia che, perfettamente in linea con le ultime tendenze dell’abitare e dell’art de vivre, rispondono puntualmente alle esigenze del mondo della progettazione internazionale.

In parallelo all’attività d’impresa il Gruppo Margaritelli ha apportato un significativo contributo al mondo della cultura attraverso la Fondazione Guglielmo Giordano, prestigiosa istituzione no-profit fondata in memoria del celebre tecnologo del legno è attiva promotrice di studi ed eventi in campo artistico, scientifico, tecnologico e ambientale. Tale impegno viene profuso attraverso la promozione di work-shop sulle applicazioni artistiche e tecnologiche del legno attraverso la promozione, l’organizzazione di grandi mostre d’arte e la divulgazione dei temi relativi all’eco sostenibilità e alla gestione forestale.

Ultimo, in ordine di tempo, un progetto che vede protagonista la misteriosa opera Il Bambin Gesù delle Mani del Pinturicchio, una meraviglia recuperata dall’oblio dalla Fondazione Giordano e che sarà esposta presso il Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo dal 1 dicembre al 31 gennaio 2016. Il dipinto, gemma dell’arte umbra rinascimentale, è anche custode di un intrigo celato che ha la sua genesi negli appartamenti di Papa Alessando VI Borgia (1431 – 1503), senza dubbio uno dei più discussi della storia e committente dell’opera del Pinturicchio.

Con questa mostra, la Fondazione Giordano vuole raccontare un’opera d’arte sublime, di una bellezza unica, ma soprattutto di grande potere. Era stato il Vasari a rivelarne l’esistenza nelle sue «Vite», ma la scena raccontata sembrava così scandalosamente impossibile da far ritenere la notizia un falso. In esso era raffigurata l’adorazione della Madonna con Bambino da parte del Papa, ma il volto femminile altro non era che il ritratto di Giulia Farnese, sua bellissima amante e madre di un figlio a lui attribuito. 

Il dipinto di Pinturicchio era, in altre parole, la testimonianza indiretta di una relazione che stava sulla bocca di tutti ma che non poteva essere detta.

Proveniente da una collezione privata, riemerge dopo oltre 500 anni, un dipinto inedito realizzato dal Pinturicchio negli appartamenti Borgia in Vaticano, capace di svelare il mistero di una singolare vicenda rinascimentale. Un episodio di gran significato per tutto il mondo dell’arte il ritrovamento di quest’opera inedita del Pinturicchio fino ad oggi conosciuta soltanto attraverso le segnalazioni degli storici. Parte di un affresco realizzato attorno al 1492 negli Appartamenti Borgia in Vaticano, poi misteriosamente scomparso – e così tanto ricercato nel corso dei secoli da essere addirittura ritenuto mai esistito – il dipinto che in questione costituisce il fulcro di questa singolarissima composizione. Esso raffigura un Bambino Gesù benedicente di ineffabile bellezza, delicatamente trattenuto da tre mani che ne svelano l’intima connessione a due altri enigmatici personaggi tagliati fuori dal campo pittorico. Da cui il nome del dipinto: il Bambin Gesù delle mani.

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ultimo aggiornamento: 01-11-2015