[blogo-gallery id=”171577″ layout=”photostory” title=”L’Hotel Boscolo Milano ospita la mostra fotografica “The New Faces of Africa”, di Davide Scalenghe” slug=”lhotel-boscolo-milano-ospita-la-mostra-fotografica-the-new-faces-of-africa-di-davide-scalenghe” id=”171577″ total_images=”4″ photo=”0,1,2,3″]

“The New Faces of Africa”, un viaggio unico, durato cinque mesi, nel cuore del Continente Nero, arriva all’Hotel Boscolo Milano, dal 17 settembre al 16 ottobre 2015.

Un reportage sulle tracce di un continente operoso, vitale e in costante evoluzione, capace di guardare al futuro, realizzato da un fotografo dallo sguardo acuto che ha catturato l’essenza degli uomini, delle donne e dei bambini di quelle terre: Davide Scalenghe, fotografo e video reporter che dal 2007 dedica la sua professione a inchieste e reportage internazionali.

L’esposizione comprende una selezione di 25 scatti realizzati durante il viaggio che lo ha portato in alcuni Presidi in Marocco, Senegal, Etiopia, Kenya e Tanzania, al fianco di Steve McCurry. L’occasione è stata data dal progetto documentaristico e fotografico da cui nasce il calendario Lavazza 2015 The Earth Defenders realizzato dal fotografo statunitense, nato dalla collaborazione tra Lavazza e Slow Food, con la direzione creativa di Armando Testa, e che Scalenghe ha raccontato nel reportage trasmesso da Discovery Channel e Real Time.

I temi portanti di Expo 2015 sono il filo conduttore della mostra “The New Faces of Africa”, curata nell’allestimento da Michela Alquati: nutrizione e cibo, bisogno primario dell’uomo, ma anche simbolo di libertà per quelle terre in cui la produzione rurale rappresenta il settore che dà lavoro a interi villaggi e che mette gli uomini e le donne africani al centro del proprio destino.

A partire dal Marocco, dal laboratorio di Nadia, imprenditrice come ce ne sono tante in Africa –forti, concrete, combattive – che lavora le bacche per produrre l’olio di Argan; per proseguire esplorando i metodi di pesca in Senegal, con le caratteristiche canoe, i Cayucos, un tempo usate per cercar fortuna verso il vecchio continente; passando per il Kenya dove si estrae il sale da un’erba che cresce sulle rive fiume Nzoia; approdando in Etiopia con i suoi allevatori di cammelli; per giungere in Tanzania, all’interno di una delle comunità di produttori di caffè coinvolte nel progetto ¡Tierra! Lavazza, dove grazie alla collaborazione della Fondazione Lavazza con l’Associazione Kirua Children è stata realizzata la MaseRing Nursery School che consente ai bambini un’istruzione adeguata e una crescita consapevole.

E sono proprio gli sguardi dei bambini catturati negli scatti di Scalenghe a rappresentare il futuro del continente africano, supportato dalla solidità dei Presidi (oltre a quelli di Lavazza e Slow Food sono oltre 450 quelli sostenuti dall’Unione Europea per 13.000 produttori) che proteggono le tradizioni locali e garantiscono, attraverso politiche più rappresentative, un modello e un futuro sostenibili.

Molte delle comunità coinvolte nei Presidi sono cresciute notevolmente in questi anni e oggi hanno raggiunto la piena autonomia: i coltivatori sono in grado di vendere il prodotto direttamente, senza l’intervento degli intermediari, aumentando il guadagno diretto da destinare al mantenimento del proprio nucleo famigliare.

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ultimo aggiornamento: 29-08-2015