Oldfloor, azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di pavimenti in legno d’alta gamma, sinonimo di tradizione, innovazione e ricerca stilistica nella creazione del parquet, presenta Quadri d’Autore.

Il parquet diventa opera d’arte, grazie alla lavorazione artigianale e alla cura dei dettagli che si uniscono alla creatività di 8 stylist selezionati per interpretare il parquet Oldfloor in veri e propri quadri, protagonisti al Fuori Salone 2015 a Milano, che è stata anche l’occasione per inaugurare uno showroom permanente all’interno dello spazio di via Melzo 7 di Yannelli e Volpi.

“Quadri d’autore” è stato curato dallo studio di design Matteo Ragni che commenta così questo progetto: “Sono sempre stato affascinato dall’ingegno umano, non soltanto da quello leonardesco degli inventori, ma anche dalla saggezza e la maestria di artigiani che con mani sapienti riescono sempre a realizzare -e spesso migliorare- le intuizioni di chi come noi opera nel mondo del progetto. Per questa collezione di quadri d’autore ho voluto coinvolgere dei bravissimi stylist che, con la loro sensibilità, hanno saputo nobilitare un metro quadro di parquet in legno, trasformandolo in veri quadri da ammirare e, volendo rispettare la loro natura, anche da calpestare”.

Quelli che sono stati realizzati sono veri e propri quadri “decorativi” che possono essere inseriti in un pavimento in parquet a mosaico; capolavori d’arte applicata che richiedono la competenza di intarsiatori altamente specializzati. Il disegno dei quadri è il risultato dell’incastro di singole tessere che, opportunamente composte, donano al pavimento in legno un fascino di antica tradizione. Oldfloor ha affidato la personalizzazione dei propri quadri a 8 stylist: Federica Biasi, Elena Caponi, Roberto Ciminaghi, Anna Congiu, Giovanna Fra, Vanessa Pisk, Elisabetta Viganò, Maurizio Zorat. 8 quadri che raccontano stati d’animo, aspirazioni, visioni di 8 artisti contemporanei che si sono cimentati con un materiale vivo e prezioso come il legno.

Anna Congiu è l’autrice del quadro “Sa genti arrubia…”, ovvero, “ La gente rossa” dal nome con cui vengono definiti i fenicotteri in Sardegna. Il fenicottero appartiene alla sua infanzia, “Cagliari ha una forte presenza di fenicottori, ed è meraviglioso vederli tutti insieme, creano proprio una macchia cromatica carica di intensità. Danno una sensazione di libertà e di vicinanza col mondo africano. Ed è bellissimo ad ogni mio rientro ritrovarli”racconta l’autrice.

Il rosa si ritrova anche nell’opera di Elena Caponi, “FishPinkPunk”, nata perché: “va contro corrente e anche contro gli scogli” spiega l’autrice.

Elisabetta Viganò in collaborazione con l’architetto Stefano Viganò, invece, ha creato “Omaggio a Giò Ponti”, un trionfo di dettagli d’architettura, linee, geometrie e una nuova prospettiva che danno vita a una piastrella lignea dalla forte valenza decorativa. Calcestruzzo armato e vetro scelgono il legno declinato in diverse finiture per rappresentare un’architettura: una visione dal basso del grattacielo Pirelli a Milano, dove il legno disegna i materiali e le strutture e ne rafforza i dettagli.

“Union” è la creazione di Federica Biasi, il simbolo del trait d’union tra un pavimento in ceramica e uno in legno, immaginando l’incontro tra una piastrella di tendenza e il virtuosismo di una lavorazione artigianale. Questo legame viene rappresentato da un nastro che alterna l’essenza del rovere a nudo e zone di colore marcato, un gioco di scambi geometrici tra eleganza naturale e interpretazione dei linguaggi della contemporaneità.

Giovanna Fra è l’autrice di “Forme”, che prende spunto dalla creazione di alcune forme geometriche scaturite dall’osservazione del mondo naturale; sono trame di alcune cellule di natura vegetale. L’idea è comunque quella di rompere gli schemi compositivi del classico pavimento in parquet proponendo una superficie irregolare che assembli forme geometriche diverse, ripetibili, per costruire nuove orditi a pavimento.

“Multiple”, dove la passione per il tessile è il punto di partenza del progetto di Roberto Ciminaghi, al quale si aggiunge la ripetizione seriale di un unico disegno, “gioco” che lo affascina sempre. “Ho pensato a me, e a quello che avrei voluto nella mia casa, un pavimento con un decoro forte che riempisse la stanza come un grande quadro, ma anche la possibilità di alternarlo in altre stanze solo a piccole aree, nella cornice di un pavimento tutto in tinta unita, solo nella parte centrale o da alternare a scacchiera sempre con una tinta unita, sia naturale, che colorato” racconta l’autore.

Maurizio Zorat è l’ideatore di “Un bonito dia de sol”, dove, in un percorso attraverso la semplicità e l’immensa complessità della vita, “il sole” è protagonista assoluto dell’opera, in cui i legni in un intreccio chiaroscuro formano la stella e i suoi raggi ci avvolgono all’inizio e alla fine di ogni giorno. Insomma, è la rappresentazione della stella-sole isola, che attraverso la raffigurazione e l’estensione luminosa, arresta il tempo.

Vanessa Pisk, infine, ha dato vita a “My Private Skyline”, un luogo immaginario dove tutto si amalgama nella forma e nel colore, per rassicurare e quasi confortare gli abitanti confusi, spaesati, disorientati dai mutamenti di una città che è in continua evoluzione, cambia pelle, si trasforma in modo evidente e talvolta prepotente imponendo geometrie e forme dalle mille sfaccettature e che con le sue nuove architetture non si cura di creare relazioni tra passato,presente e futuro.

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ultimo aggiornamento: 07-07-2015