Al Fuorisalone milanese c’è anche Ligne Roset, che al France Design, nel cuore di zona Tortona (ex Ansaldo in Via Bergognone 34 angolo, Via Tortona), espone cinque diversi prodotti per arredare la zona living di casa vostra.

Partiamo con la Scrivania Koya, una creazione di Marie Christine Dorner, dove il concetto “Matière matters” lanciato nel 2004 dalla designer, secondo cui la ricerca della bellezza non riguarda necessariamente la creazione di forme nuove, bensì facendo emergere la nobiltà del materiale impiegato, lavorandolo ad arte. La materia usata nella scrivania Koya, è il frassino, lavorato in diversi modi, è a spezzoni, tornito, scolpito, impiallacciato, ed il tutto è anche eventualmente ravvivato da soluzioni tessili che proteggono dalla luce (dispositivo antiriflesso per altri schermi dei computer) e tutelano l’intimità.

Insomma, sin dal materiale utilizzato, Koya è una celebrazione della natura che rievoca i fortini costruiti da bambini in fondo al giardino, con i tessuti che sembrano panni stesi.
Entrando più nel dettaglio, vediamo che la scrivania ha una struttura in frassino massello naturale o tinto antracite, un piano di lavoro e ripiani abbinati in panelli impiallacciati di frassino. I due supporti verticali sono realizzati in frassino massello tornito con motivo decorativo, il maggiore sormontato da un uccello scolpito. Il frassino, tinto di bianco presenta venature visibili con struttura in frassino naturale, mentre il frassino tinto di antracite presenta venature visibili con struttura antracite. In alternativa, la struttura può essere dotata di 4 soluzioni tessili predefinite dalla designer.

Un’altra realizzazione di Marie Christine Dorner, è il Tavolino Phobos, dove il concetto di “Matière matters” è sempre lo stesso. Invece del frassino, qui il materiale alla base del progetto è il rame, brillante e caldo, che si adatta perfettamente ad ambienti classici, ma anche contemporanei, grazie ai riflessi cangianti che riscaldano le superfici circostanti. Inoltre, Phobos, è anche ecologico, in quanto totalmente riciclabile. Il tavolino, girevole, è pensato come un oggetto pratico da usare nella quotidianità, magari accanto al divano per poggiare un bicchiere o un libro. La struttura, è caratterizzata da una base tripode a forma di modulo lunare, perfettamente stabile, che si allunga con un braccio a gomito per sostenere il piano girevole, come un satellite, infatti, il nome Phobos, è anche quello del satellite più grande e più vicino dei due di Marte, il pianeta rosso rame.

La Poltrona Okura, invece, è opera del designer Éric Jourdan, prima disegnatore di orologi per Cartier e dal 2000 anche di mobili grazie all’incontro con Michel Roset, con cui crea una prima collezione, Tolozan. Per la progettazione di mobili o sedute, Eric si lascia influenzare dall’architettura, con un approccio fluido e distaccato, ed è quello che è successo anche con Okura, dove le linee curve da lui amate sono dominanti. Okura, prende il nome da uno splendido hotel di Tokyo dove passato e modernità convivono in armonia, un po’ come le linee del divano “Loose Cushion”, disegnato da Georges Nelson e realizzato da Herman Miller, che lo ha ispirato, semplice e moderno, ma non vuole ostentare. La linee impeccabili di questo modello, però, sono unite ad un’immancabile comfort, in un prodotto urbano e internazionale che risulterà valorizzato in un ambiente essenziale, come un loft newyorkese o un appartamento di design a Berlino o Haussmanniano a Parigi. Oltre alla poltrona, la serie Okura, propone anche un divano medio, un divano grande ed un pouf. Con uno sguardo tecnico possiamo notare come la seduta sia in pannelli lamellari a tre strati incrociati, tagliati e rivestiti di schiuma polietere e ovatta di poliestere da 110 g, mentre la sospensione della seduta avviene tramite cinghie. Lo schienale è poi costituito da una struttura in acciaio meccano-saldata sovrastampata con poliuretano espanso iniettato e ovatta di poliestere da 110 g.

Un’altra seduta in esposizione è il Divano Beau Fixe della designer Inga Sempé, che inizia a lavorare per Ligne Roset nel 2006. Creatrice eclettica, come dimostrano i suoi progetti realizzati nel 2014, ma Inga Sempé è sempre fedele al suo credo: promuovere un
design utile, ingegnoso e che offra soluzioni eleganti e poetiche per la vita di tutti i giorni, e lo dimostra ancora una volta nel sistema di sedute Beau Fixe, la sua ultima creazione per Ligne Roset. Le sedute Beau fixe, testimoniano la sfida di offrire il massimo comfort su una struttura il più possibile aerea, leggera, strutturata e morbida. La costruzione della poltrona ha definito la sua linea e poi quella del resto della collezione, composta da un divano due posti e un pouf. Insomma, Beau fixe è un semplice accostamento di due elementi complementari: una struttura in metallo e un piumone. La struttura funziona come una grande pinza che stringe tra le ganasce formate dai montanti principali e un piumone in pezzo singolo. Della struttura si vede unicamente un tratto in metallo nero opaco che affonda in un materasso morbido e rigonfio, diviso in rettangoli bombati simmetrici, come un cucchiaio in una meringa italiana. Inoltre, Inga Sempé ha anche voluto ridisegnare personalmente un tessuto adatto per Beau fixe, creando un motivo che riproduce il susseguirsi di tratti e punti intercalati, a volte collegati, secondo un ritmo irregolare, come una sorta di tweed, ma si tratta semplicemente di una stampa su tela.

Infine troviamo la Libreria Fil del Designer Pierre Paulin, con la grande passione per la strutturazione dello spazio. Anche se è più conosciuto per le sedie che per i mobili, Pierre Paulin ha tuttavia disegnato numerose librerie, come per esempio la libreria dell’Eliseo o la libreria a cassettoni modulabili esposta nel 1968 nello stand di Mobilier International del «Salon des Arts Ménagers». Tutte hanno in comune l’essere librerie senza fondo, leggere, aeree e perfette per strutturare l’ambiente e delimitare i diversi spazi.
Lo stesso succede con quest’ultima libreria, chiamata «La bibliothèque fil», che oggi Ligne Roset ha deciso di rendere finalmente accessibile al pubblico. Minimalista, basata su un modulo largo 70 cm e replicabile a piacimento, coniuga una struttura in filo d’acciaio laccato a mensole in legno multistrato. Ogni mensola è ritmata dalla presenza di tacche in cui si inseriscono i montanti verticali della struttura per consolidare la stabilità dell’insieme. Le mensole, inoltre, poggiano su piccoli archetti in filo d’acciaio saldati sui montanti.

la scrivania Koya, la libreria Fil, la poltrona Okura, il divano Beau fixe e il tavolino Phobos


la scrivania Koya, la libreria Fil, la poltrona Okura, il divano Beau fixe e il tavolino Phobos [blogo-gallery title=”Fuorisalone 2015 Milano: Ligne Roset espone in Tortona al France Design, le foto” slug=”fuorisalone-2015-milano-ligne-roset-espone-in-tortona-al-france-design-le-foto” id=”163183″ total_images=”0″ photo=”1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12″]

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ultimo aggiornamento: 16-04-2015